Alla faccia di tutti i gufi: dopo i dati sull'industria salgono pure gli stipendi

L'Istat rivela una crescita degli stipendi. Bene soprattutto i contratti legati a commercio, pubblici esercizi e alberghi

Alla faccia di tutti i gufi: dopo i dati sull'industria salgono pure gli stipendi

Variazioni positive per le retribuzioni contrattuali. L'indice delle retribuzioni contrattuali orarie registra infatti una variazione positiva dello 0,3% rispetto al mese di agosto e dell'1,7% se confrontato con il dato di settembre 2010. A rivelare i dati è l'Istat, che fa notare come le retribuzioni segnino una crescita tendenziale media del 2,0%, per quanto riguarda i dipendenti del settore privati e dello 0,6% per quelli pubblici.

Gli incrementi più consistenti riguardano il settore militare e della difesa (+3,7%), quello delle forze dell’ordine (+3,5%) e dei vigili del fuoco (+3,1%). Nessun cambiamento invece interessa ministeri, scuola, regioni e autonomie locali e servizio sanitario nazionale.

A farsi sentire sulla variazione relativa sull'indice orario delle retribuzioni contrattuali sono gli adeguamenti contrattuali, tra i quali si segnalano quelli relativi ai contratti del commercio e dei pubblici esercizi e alberghi per la rilevante quota del monte retributivo ad essi associata.

Nel mese di settembre non sono scaduti accordi e si registrano alcune ipotesi d'accordo su quelli in attesa di rinnovo, in totale 31, di cui 16 appartenenti alla pubblica amministrazione, scaduti a gennaio 2010 ma che rimarranno tali per il blocco delle procedure contrattuali e negoziali relative al triennio 2010-2012, disposto dalle legge.

Dati, quelli dell'Istat sulle retribuzioni, che non vanno letti da soli, bensì messi a confronto con altre statistiche sull'ultimo periodo. Quelle sull'industria per esempio, che nel mese di agosto continua la sua ripresa, con un incremento del fatturato che si fa sentire soprattutto sulla fabbricazione di macchinari e attrezzature, coke e prodotti raffinati. Aumento che riguarda anche gli ordinativi, anche se bisognerà aspettare il mese di settembre per capire se il dato dell'indice sia segno di qualcosa o sia legato semplicemente a una diversa calendarizzazione delle ferie di agosto per le fabbriche. Segni della ripresa vengono anche dalla crescita delle esportazioni e da una sensibile diminuzione della disoccupazione.
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