L'intervento a cui si sottoporrà nelle prossime ore Papa Francesco al Policlinico "Agostino Gemelli" di Roma, una laparotomia, è stato programmato nei giorni scorsi di comune accordo con l'equipe medica che assiste il Santo Padre nell'ospedale della Capitale e che lo costringerà a qualche giorno di degenza.
La tipologia d'intervento
Ma cos'è esattamente la laparotomia? Si tratta di un'incisione che viene effettuata lungo la parete addominale così che il chirurgo possa intervenire direttamente nella cavità addominale e negli organi che si trovano al suo interno. "È una conseguenza della precedente operazione a cui si era sottoposto che nel 25-30% dei casi può portare allo sviluppo di un laparocele, ovvero un'ernia che si forma su una cicatrice dopo un intervento di chirurgia addominale", ha spiegato all'AdnKronos Salute il prof. Marco Scatizzi, presidente dell'Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani (Acoi). Si tratta, quindi, di un problema "secondario su un paziente già operato e si provvederà con una laparotomia per rimettere dentro le viscere con l'uso di una protesi". Vediamo, nel dettaglio, l'operazione.
Quali sono i rischi
"All’esterno dell’addome si osserva un rigonfiamento, all’interno si crea uno spazio dove può infilarsi un’ansa dell’intestino", ha spiegato a Repubblica il prof. Luigi Boni, Ordinario di chirurgia all’Università di Milano e direttore della chirurgia generale e mini invasiva del Policlinico milanese. "Si parla di laparocele incarcerato perché l’ansa dell’intestino si blocca in quello spazio e c'è il rischio che si strozzi". Per evitare ogni guaio successivo, dunque, è bene che Papa Francesco si operi come sottolinea lo stesso Boni. "ll rischio è che ci siano problemi come il blocco intestinale ma anche lo strozzamento dell’ansa intestinale. In questo caso si danneggiano i vasi e può esserci una necrosi, evenienza molto pericolosa che richiede un intervento importante". Tutto nascerebbe come conseguenza dell'intervento ai diverticoli di un paio d'anni fa a cui si sottopose Bergoglio.
Qual è il recupero
L'esperto spiega che se nel giro di tre-quattro giorni potrà essere dimesso e rientrare a Santa Marta, dovrà stare attento al rischio delle recidive. "Se tutto andrà bene - conclude Scatizzi - il Papa potrà tornare alle sue attività velocemente anche con l'uso di una panciera per alcuni mesi". Il reparto in cui Papa Francesco sarà operato è quello di Medicina Interna e Gastroenterologia, Centro Chirurgico Pancreas, Chirurgia Digestiva e Endoscopia Digestiva Chirurgica del Policlinico Gemelli.
La vicinanza della Cei
Intanto, con una nota, la presidenza della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) ha espresso la vicinanza e l'affetto dei Vescovi e delle Chiese italiane a Papa Francesco per l'intervento a cui sarà sottoposto.
"In questo ulteriore momento di prova, la presidenza si stringe attorno al Santo Padre e invita le comunità ecclesiali a sostenerlo con la preghiera. Con l'augurio di una pronta guarigione, affida al Signore il lavoro dei medici e degli operatori sanitari".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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