Infertilità maschile, qual è il ruolo del microbiota

Anche all'interno degli spermatozoi esistono colonie di batteri e microrganismi che se non sono in equilibrio alterano tutto il sistema: quali sono le nuove evidenze e l'importanza di un corretto regime alimentare

Infertilità maschile, qual è il ruolo del microbiota
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L'insieme dei singoli microrganismi presenti nel nostro corpo che compongono il microbiota è di fondamentale importanza praticamente in ogni aspetto della nostra salute, fino a condizionare anche l'infertilità: due recenti studi hanno dimostrato che una bassa quantità di spermatozoi potrebbe essere causa di un'alterazione del microbiota.

Le nuove evidenze

Hanno dei nomi particolari ma che interessano soprattutto agli specialisti i nomi dei batteri responsabili delle alterazioni nel liquido seminale maschile, ma quel che più conta è la dimostrazione che anche all'interno dello sperma esista una "comunità microbica, proprio come ad esempio già individuato per l’intestino e la vagina", ha spiegato al Corriere il professor Alessandro Palmieri, presidente della Società italiana di andrologia (Sia) e docente di Urologia all’Università Federico II di Napoli. Anche all'interno dello sperma, quindi, esistono dei microbi e batteri che se in equilibrio ci danno benessere, al contrario "potrebbero avere un potenziale ruolo nell’infertilità".

Il ruolo dell'oligozoospermia

Quando si verificano casi di infertilità si parla di oligozoospermia, una condizione in cui la normale concentrazione di spermatozoi è più bassa a 15 milioni per millilitro. Le persone che non presentano, invece, problemi di fertilità hanno questo sistema con una composizione diversa del microbiota. Per queste ragioni è importante "approfondire il ruolo del microbiota del liquido seminale per comprendere di più le forme cosiddette idiopatiche, cioè quelle che non hanno una ragione precisa. Di sicuro osservando le alterazioni nella grande famiglia del microbiota è emerso ancora una volta, come già per altre malattie, il ruolo dell’infiammazione", spiega Palmieri. In quest'ultimo caso è stato visto che uomini con infertilità presentano infiammazioni croniche nell'area riproduttiva.

Perché è importante l'alimentazione

Terapie a parte, la prima forma di prevenzione deriva dai cibi che mangiamo, come spiega il professor Ciro Basile Fasolo, specialista in andrologia e direttore scientifico della Rivista IoUomo in Salute della Sia. Secondo alcuni studi ci sarebbe una correlazione "con la dieta chetogenica che sembra agire sulla riduzione dell’infiammazione intestinale attraverso gli effetti positivi che esercita sul microbiota". Con questo nome si è soliti indicare la drastica riduzione dei carboidrati dall'alimentazione. Indipendentemente dalla fertilità, è bene che le persone assumano cibi antiossidanti e ricchi di omega 3 e ferro, altamente contenuti nel pesce ma anche nei semi di lino, mandorle e noci.

Importante è anche l'assunzione di verdure e soprattutto evitare di fumare perché proprio il fumo "è associato a cambiamenti specifici nel microbiota intestinale e ha un impatto deleterio sui parametri dello sperma e sulla fertilità".

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