Ferrari, la lunga rincorsa contro i fuorilegge

In prima approssimazione, anche gli osservatori più minuziosi - qui ogni riferimento è per i lettori più competenti e appassionati di Formula 1: chi non digerisce le cifre, legga dell’altro - hanno circoscritto le ragioni del clamoroso ritorno della Ferrari nel Gp d’Inghilterra del 60° anniversario della prima vittoria a due fattori prevalenti: l’inconveniente di Vettel al 27° giro, con la ruota posteriore sinistra non avvitata, e la restrizione decisa dalla vergognosa “Fia-Tv” all’illecita soffiatura degli estrattori. Infatti, il campione del mondo era in testa con 6”7 di vantaggio su Alonso; ha compiuto una fermata di 7”584 più lunga di quella dell’avversario e ha perso la partita. La più difficile delle partite, perché, con quei post-bruciatori così castigati, le Rosse non solo si erano piazzate nello schieramento di partenza subito dietro alle trasgressive Rbr (impresa già compiuta), ma per la prima volta si erano tanto avvicinate in termini di prestazioni.
L’indice più immediato è sempre dato dalle variazioni percentuali dei tempi sul giro, che gli esperti usano per poter fare confronti validi tra una pista e l’altra: in Australia la legalitaria Ferrari era all’1,73% di ritardo dall’illegale Rbr (1,51% in Cina, 1,26% a Monte-Carlo, 0,98% in Malesia, 0,94% Turchia), ma, improvvisamente, questo valore è sceso allo 0,13% a Silverstone. Dite un po’ se le soffiature contano! Eppure, la monoposto di Maranello, dall’esordio stagionale al Gp di Spagna (-1,21%), non ha fatto che progredire. Subito criticata per non essere passata alla sospensione posteriore «pull-rod», ha perfezionato il suo ottimo «push-rod» fin dal Gp di Turchia, assieme alle nuove ali anteriori e posteriori.
A Barcellona, pietra miliare del percorso evolutivo, sono arrivati i primi scarichi più efficaci. Ma c’erano enormi problemi di gomme. «Visto che non abbiamo favorito la macchina italiana?», avevano appena detto. E Alonso, nel folle turbinio dei quattro «pit-stop», non ha mai saputo spiegare il suo quarto «stint» soltanto al 15% della distanza, contro il 21-27% delle due Rbr, causa del suo catastrofico doppiaggio.

Importante è stato il maggior recupero di «camber» della sospensione posteriore, da Monte-Carlo in avanti, fino ai vantaggi del piccolo «flap» posteriore sulle piste più rapide, per godere dei vantaggi del «Drs», mirabilmente completati in Inghilterra con l’eliminazione del supporto centrale del corpo alare. Progressi ragguardevoli, che, tuttavia, poco contano al cospetto delle soffiature, conseguenza di un grave errore, che la “Fia-Tv” ha nascosto attraverso l’unanimità dei team.

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