L'inaugurazione in città della prima sede nazionale dei giovani «è il segnale di come Milano sia tornata centrale per Forza Italia». Il coordinatore azzurro in regione, Alessandro Sorte, da un anno e mezzo è alle prese con la riorganizzazione del partito in Lombardia: «Nel 2023 siamo passati da 800 iscritti a oltre 16mila. Con il nuovo tesseramento puntiamo a raggiungere i 20mila» spiega lanciando i congressi comunali che si terranno all'inizio del 2025. «Nelle prossime settimane crescerà ancora di numero il nostro gruppo al Pirellone. E vogliamo essere la sorpresa alle prossime comunali di Milano».
Sorte, oggi con Antonio Tajani e Letizia Moratti taglio del nastro per la prima sede dei giovani.
«I sondaggi interni ci dicono che sono proprio gli under 25 ad alzare le nostre percentuali. I giovani sono in assoluto quelli più europeisti ma anche i più aperti sui diritti. Posizioni che riflettono esattamente il collocamento di Fi nel centrodestra. Questa è l'eredità che ci ha lasciato il presidente Silvio Berlusconi e che ha raccolto Tajani, con cui stiamo facendo un grande lavoro sul territorio».
Non è un caso che la scelta per la sede sia ricaduta su Milano.
«Le prossime comunali saranno cruciali. In una città come Milano, non dobbiamo soltanto allargare i confini del nostro partito, ma anche quelli della coalizione. Soprattutto se i nostri avversari faranno una scelta troppo identitaria. Anche perché il ruolo dei riformisti, che non nascondono segnali di sofferenza e irritazione, è molto marginale nel centrosinistra milanese».
Due nomi sul tavolo già ci sono: Maurizio Lupi e Moratti.
«Lupi è un ottimo profilo. Ma anche Forza Italia ha i suoi pesi massimi da mettere in campo, come Moratti che è una protagonista assoluta della politica di Milano. Ed è anche apprezzabile che, parlando di una sua possibile candidatura, abbia fatto un discorso per unire e non per dividere».
In Lombardia come sta Forza Italia?
«Oggi abbiamo delle praterie. Tutti vogliono aderire perché sanno che ora ci sono dei meccanismi per selezionare la classe dirigente. I congressi comunali del 2025 sono l'ultimo tassello che ci mancava. A dicembre, dopo più di dieci anni, faremo una cena natalizia con tutti i protagonisti della Lombardia. Nonostante sia prevista una quota, abbiamo già esaurito tutti i 1000 posti a disposizione e questo la dice lunga sulla voglia di partecipare della nostra comunità».
In Regione, a inizio legislatura, avevate sei consiglieri mentre ora siete a otto.
«Presto diventeranno nove o dieci e non escludo arrivi anche da fuori l'attuale perimetro del centrodestra.
Una crescita che va in parallelo rispetto a quello che succede nelle urne. Dopo la scomparsa di Berlusconi, un gigante che da solo colmava tutte le mancanze, ci siamo dati un'organizzazione e siamo diventati un grande partito popolare».
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