Lo schiaffo di Fiat al presidente della Confindustria Emma Marcegaglia fa ancora male. Dal primo gennaio il colosso di Torino sta alla larga da viale dell'Astronomia: l'addio aveva mandato su tutte le furie la leader degli industriali e aveva aperto la strada ad altre defezioni. Adesso, il Lingotto si prepara a rientrare. L'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne ha detto chiaramente che il programma di Alberto Bombassei, in corsa per la guida della Confindustria, "è certamente innovativo e votato al radicale cambiamento dell’associazione". "Noi ci riconosciamo in questo processo di rinnovamento che se dovesse essere completato - ha continuato Marchionne - porrebbe le basi per un rientro della Fiat in Confindustria".
Per l'ad del Lingotto, Bombassei "è un uomo aperto al dialogo, all’innovazione e al cambiamento" e le sue "doti sarebbero molto utili a Confindustria che dovrà essere profondamente rinnovata per partecipare da protagonista alla modernizzazione del nostro Paese, in linea con le riforme che il Governo Monti sta portando avanti". Secondo Marchionne, Bombassei "è un imprenditore di assoluto valore che guida un’azienda che da anni fornisce prodotti d’eccellenza alla Fiat, alla Ferrari e da qualche tempo alla Chrysler". Marchionne ha spiegato che la Brembo è all’avanguardia tecnologica e con una forte vocazione internazionale. Proprio per questo, pur essendo la Fiat uscita dalla Confindustria, Marchionne ha riconosciuto l’importanza che l'associazione potrà avere nel rilancio dell’economia italiana. E, su questo punto, l'ad della Fiat è stato sin troppo chiaro: "La scelta del futuro presidente è quindi molto importante".
"Giorgio Squinzi e Alberto Bombassei sono due persone perbene e due grandi industriali - ha sottolineato Marchionne - su Squinzi non mi posso pronunciare perchè non lo conosco personalmente. Bombassei, invece, lo conosco molto bene".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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