Fifa, inchiesta su Blatter: nei guai per corruzione Ma nel voto di mercoledì uscirà sempre vincitore

Guerra per il controllo del calcio mondiale. Sotto accusa il qatariota Mohamed Bin Hammam, sfidante dello svizzero. Ma Blatter, come ogni volta, riuscirà a "convicere" più giurati e a rimanere al suo posto. Circondato dalle accuse di corruzione e bustarelle

Fifa, inchiesta su Blatter: nei guai per corruzione 
Ma nel voto di mercoledì uscirà sempre vincitore

Magheggi e voti comprati. Delegati sponsorizzati a dovere per avere la riconoscenza della preferenza. Tangenti, buste e bustarelle. Sopra e sotto il banco. Il croupier è sempre lui, Joseph Blatter detto Sepp, ex colonnello dell'esercito svizzero e padrone del calcio mondiale dal 1998, allievo di Joao Havelange che gli passa il testimone. Alle elezioni per la presidenza della Fifa va in onda ogni volta la democrazia fasulla. Due candidati uno contro l'altro. Uno ovviamente è sempre lui, Blatter. E il banco vince sempre. Nell'assemblea di mercoledì Sepp va per la quarta. Il testa a testa, stavolta, è con il qatariota Mohamed Bin Hammam, accusato per primo di corruzione dal comitato etico della Fifa. Ma lo sfidante ha chiesto che anche Blatter venisse messo sotto inchiesta. Detto fatto. Tanto vincerà lui in ogni caso.

Con polemiche pre e post. Come ogni elezione per la presidenza Fifa che si rispetti. Nel '98 Blatter sconfigge a Parigi lo svedese Lennart Johansson, presidente della Uefa. Lì vienne denunciato l'uso del "metodo Moggi" (con gli arbitri nelle trasferte europee del suo Torino): sorprese femminili nelle camere dei giurati più restii a votare l'ex colonnello. Alla nomina è così contento che, andando a stringere la mano agli alti papaveri, cade rovinosamente sul palco tra le risate generali. Quattro anni dopo si parla apertamente di voti comprati in soldoni (franchi svizzeri, ovvio). Farra Ado, vice presidente della Confederazione africana, denuncia di aver ricevuto 100mila dollari per votare lo svizzero. E altri delegati che parlano di sistema fatto di anticipo e saldo: 50mila dollari per, 50mila post croce sulla scheda. Niente da fare per il camerunense Issa Hayatou. Blatter riesce a vincere grazie al sostegno dei Paesi asiatici e africani, soprattutto. E arriva puntuale la ricompensa. Mondiali 2002 a Corea e Giappone e Mondiali 2010 in Sudafrica. Capita l'antifona nel 2007nessuno osa sfidarlo alle elezioni. Si procede "per acclamazione" anche se nella conta ufficiale delle schede Sepp raccoglie soltanto 66 consensi (su 207 votanti).

Alcune delle sue invenzioni segnano lo sviluppo del calcio moderno. L'introduzione di silver e golden goal per "vivacizzare" i supplementari. Esperimento abortito dopo pochi anni. Il no deciso all'introduzione della tecnologia minima: un sensore sul pallone e uno nei pali della porta per i "gol non gol". L'idea (geniale, ma mai accolta dal board) di allargare le porte. E di lanciare il calcio femminile con divise sexy per le giocatrici. Quello in cui è un mago per davvero è il fatturato: un miliardo sfondanto nel 2009 e i diritti tv per il Mondiale sudafricano venduto per 3,4 miliardi di dollari, raddoppiando gli incassi dell'edizione tedesca nel 2006. Lì Blatter decide di lasciare negli annali uno dei migliori ricordi di sé.

Dopo le polemiche con l'Italia, che, secondo lo svizzero, "non sarebbe dovuta arrivare in finale" per il rigore "rubacchiato" contro l'Australia negli ottavi, il presidente della Fifa si scorda della premiazione. Abbandona lo stadio della finale prima di premiare gli azzurri. Un'altra delle sue. Tanto mercoledì prossimo il banco rivince e Blatter resta in carica altri cinque anni.

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