Filippine, Abu Sayyaf: "Decapitiamo gli ostaggi"

I ribelli qaedisti filippini tornano a minacciare il governo di Manila sulla sorte dei due rapiti (Eugenio Vagni e lo svizzero Nicolas Notter): "Pronti a decapitarli". La richiesta è il ritiro delle truppe dall'isola di Jolo

Filippine, Abu Sayyaf: 
"Decapitiamo gli ostaggi"

Manila - Ancora minacce di morte. I separatisti di Abu Sayyaf hanno minacciato di nuovo di uccidere i due ostaggi della Croce Rossa rapiti il 15 gennaio scorso nelle Filippine, l’italiano Eugenio Vagni e lo svizzero Nicolas Notter. Il leader del gruppo, Albader Parad, ha confermato le sue intenzioni durante una conversazione telefonica con il senatore Richard Gordon, presidente della Croce Rossa locale. "Farò ciò che nei giorni scorsi avevo detto che avrei fatto" ha precisato Parad, alludendo alla minaccia di decapitare gli ostaggi.

Ultimatum I qaedisti di Abu Sayyaf hanno più volte minacciato di decapitare uno dei cooperanti: l’ultimo avvertimento risale a martedì scorso. Al senatore Gordon, il leader del gruppo ha ribadito l’intenzione di decapitare gli ostaggi, ma si è detto disposto a liberarli senza alcuna conseguenza se l’esercito filippino si ritirerà dalle aree del sud del paese come richiesto. Abu Sayyaf, infatti, chiede che i militari locali lascino completamente l’area intorno alla loro roccaforte sull’isola di Jolo. Una richiesta che, fino a questo momento, è rimasta inascoltata.

Liberata una cooperante Nonostante questo, Abu Sayyaf ha optato giovedì per la consegna di uno degli ostaggi, la 37enne filippina Mary Jean Lacaba, che è stata rilasciata alle forze armate nella zona di Indanan senza alcun riscatto. E Parad, secondo quanto riferito da Gordon, si è impegnato ad avviare negoziati per la liberazione degli altri due ostaggi non appena l’esercito avrà completato il ritiro dal Sud del paese.

Frattini predica calma Intanto il governo filippino è

stato "formalmente invitato" dall’Italia a "evitare delle azioni di forza, dei blitz nella foresta che potrebbero creare gravi pericoli a entrambi i rapiti" ha precisato ieri il ministro degli Esteri Franco Frattini.

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