Roma - Dalla sconfitta cocente del mancato ribaltone nasce il terzo polo. Lo hanno battezzato oggi i suoi fondatori come Polo della Nazione. "I rappresentanti di Udc, Fli, Api, Mpa, Libdem, repubblicani e liberali hanno costituito il Polo della
Nazione dando vita ad un coordinamento unitario". È quanto si legge nella nota comune diffusa dopo il vertice con Pier Ferdinando
Casini, Gianfranco Fini e Francesco Rutelli all’Hotel Minerva.
Il PdN sarà "una forza di opposizione seria e responsabile - si legge ancora - pronta a confrontarsi su eventuali provvedimenti che
vadano incontro agli interessi generali degli italiani, a partire da quelli economico-sociali e dalle grandi riforme che servono al paese".
Il nuovo gruppo Entrando alla riunione con Fini, Casini e Rutelli, Adolfo Urso ha
dichiarato: "Siamo forze di centrodestra che provengono da esperienze diverse, dal voto di ieri queste forze si costituiscono in un unico polo.
Domani agiremo insieme dal parlamento e nel Paese nel centrodestra per costruire l’alleanza della nazione". A chi gli chiede se costituiranno un
gruppo insieme Urso risponde: "Non tutto in un giorno… Il nostro comportamento sarà lineare, unitario e responsabile in parlamento. Esamineremo
ogni provvedimento senza pregiudizi, ma solo con la volontà di fare gli interessi del Paese". Al vertice partecipano anche Giorgio La Malfa, Paolo
Guzzanti e Giovanni Pistorio per l’Mpa.
Il Pdl alle prese con l'operazione smottamento Il Pdl va all'attacco della pattuglia finiana, indebolita dalla fiducia incassata dal governo e dalle due defezioni (Polidori e Siliquini). L'asso nella manica dei pidiellini potrebbe essere il colpo ferale inferto a Futuro e Libertà. Ne hanno discusso già oggi i vertici del Pdl e darebbe ragione a quanto anche oggi previsto da Silvio Berlusconi. È l’operazione smottamento, il tentativo di prosciugare il bacino parlamentare di Fli. Anche di questo discuteva al telefono alla Camera - questo pomeriggio in Transatlantico - un ministro del Pdl e uno dei tre coordinatori del partito del Cavaliere. "Ora il prossimo passo è prenderci altri cinque o sei di Fli. Da domani dobbiamo contattarli. Poi insieme agli altri faranno il gruppo alla Camera". Il ministro fa anche dei nomi di alcuni dei deputati considerati possibili interlocutori in Fli, tutti già circolati negli ultimi giorni. L’operazione, spiegano fonti del Pdl, partirebbe da un elenco già elaborato in via dell’Umiltà. Sono sette deputati e un senatore (Egidio Digilio), anche se pochi ritengono che più di due o tre possano realmente valutare la possibilità di lasciare il Presidente della Camera. Si tratta di Carmine Patarino, Gianfranco Paglia, Luca Bellotti, Francesco Proietti Cosimi, Claudio Barbaro, Andrea Ronchi, Giulia Cosenza. Per iniziare tutti indicano il deputato Patarino e il senatore Digilio come i possibili nuovi ingressi nella pattuglia. L’obiettivo sarebbe poi quello di infliggere un nuovo colpo attraverso un gruppo parlamentari di ex finiani che certifichino plasticamente la sconfitta di Fini. Sarebbe costituito dagli ex Fli già usciti dal partito (Souad Sbai, Gianpiero Catone e Angeli), da Silvano Moffa, Catia Polidori e Maria Grazia Siliquini, dagli eventuali nuovi ingressi di Fli e, per arrivare a 20 unità, da alcuni parlamentari del Pdl che hanno sostenuto fino all’ultimo i tentativi di mediazione con Fli.
Pdl: "Terzo polo stampella della sinistra" "Non posso credere che gli uomini più accorti ed esperti di Udc, Api e perfino Fli non abbiano compreso quello che gli italiani hanno già capito da tempo: un eventuale terzo polo sarebbe solo una stampella, una piccola ruota di scorta, peraltro perdente, della sinistra".
È Daniele Capezzone, portavoce Pdl, ad aggiungere che "nonostante tutti i loro sforzi, Fini e Casini finirebbero infatti, com’è accaduto già ieri, per prestarsi ad una sorta di una foto di gruppo con Bersani e Di Pietro, con relativa certezza di sconfitta e di bocciatura da parte dell’opinione pubblica. Contenti loro...".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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