Fondi, al voto a marzo No infiltrazioni mafiose Protesta l'opposizione

Il ministro dell'Interno Maroni: "Dopo le dimissioni l’amministrazione comunale non c’è più, problema risolto. Il popolo sovrano sceglierà". Il Pd: "Gli amministratori collusi potranno ricandidarsi". Di Pietro: "Il ministro si dimetta"

Fondi, al voto a marzo 
No infiltrazioni mafiose 
 
Protesta l'opposizione

Roma - Il governo ha "preso atto dello scioglimento del Consiglio comunale di Fondi. I cittadini andranno a votare a marzo". Non si è espresso e non ha preso provvedimenti circa le presunte infiltrazioni mafiose ma ha proceduto al commissariamento dopo le dimissioni della giunta e dei consiglieri avvenute sabato scorso. Lo ha detto al termine del Consiglio dei ministri il responsabile del Viminale, Roberto Maroni. Era stato il prefetto a chiedere lo scioglimento del comune per infiltrazioni mafiose. "Avevamo due scelte - ha chiarito Maroni -, procedere comunque al commissariamento per 18 mesi, oppure ridare la parola al popolo sovrano. E io ho proposto, e il Consiglio dei ministri ha accolto la mia proposta, di scegliere al via della democrazia".

Maroni: parola ai cittadini "L’amministrazione comunale non c’è più, il problema è stato risolto", ha detto Maroni. "Io ho proposto di scegliere la via della democrazia, che è sempre meglio di ogni commissariamento. Le prossime elezioni si terranno dunque a marzo e il popolo sovrano sceglierà la nuova amministrazione comunale".

Il Pd: salvacondotto Su Fondi il Pd ha attaccato la decisione del governo: "Rinviando continuamente lo scioglimento del comune Il governo ha regalato un salvacondotto all’amministrazione comunale della cittadina infiltrata dalla camorra e dalla n’drangheta", ha dichiarato Pina Picierno, responsabile legalità del partito. "Sindaco e consiglieri collusi grazie ai continui rinvii hanno avuto il tempo di preparare una exit strategy: infatti con le dimissioni hanno impedito che il comune fosse sciolto per infiltrazioni mafiose evitando l’applicazione della normativa antimafia e non solo".

Minniti: una Caporetto "Al di là delle chiacchiere di Maroni e delle meraviglie illustrate oggi - dice Marco Minniti, responsabile sicurezza del Pd - c’è un fatto solo: il mancato scioglimento del comune Fondi per mafia costituisce una Caporetto dello stato di diritto e della lotta contro la mafia".

Di Pietro: collusione mafia-politica "Chiediamo le dimissioni del ministro Maroni. È vergognoso che questo governo non abbia sciolto il comune di Fondi. È un atto gravissimo che conferma la collusione fra la politica e la mafia". Lo afferma il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.

Lotta alla mafia "Il governo - ha aggiunto Maroni - sta svolgendo un’azione straordinaria nel contrasto alla mafia, senza precedenti: da questa azione deriva la forte irritazione che abbiamo registrato in ambienti mafiosi, con segnali di interesse nei confronti del governo Berlusconi per stoppare questa azione. Stiamo monitorando queste minacce, rivolte in particolare nei confronti dei soggetti più esposti", ha proseguito. In ogni caso, "quello che deve essere fatto è stato fatto e continueremo perchè vogliamo vincere la guerra contro la mafia e arrivare entro la fine della legislatura a porre fine a questo cancro che ha imperversato per decenni".

Mafia, 8 arresti al giorno "Ogni giorno - aggiunge Maroni - sono stati arrestati mediamente 8 mafiosi. Non ci sono precedenti di un governo che nei primi 15 mesi ha adottato così tante misure contro la mafia e così efficaci".

Sbarchi: -90%  Gli sbarchi sono "diminuiti del 90%" dal 5 maggio al 30 settembre: "Erano 19.000 nel 2008 sono stati solo 1900 nel 2009 ed è un risultato estremamente positivo". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il ministro Maroni ha poi spiegato che "dal cinque di maggio, data dell’attuazione dell’accordo italo-libico, c’è stata una diminuzione di oltre il 90% degli sbarchi.

È la prova che si tratta di un accordo che funziona, un successo della diplomazia e del rapporto tra le polizie nostre e del Maghreb. Ieri poi la commissione europea ha chiuso la procedura di infrazione contro l’Italia chiesta da esponenti italiani di sinistra: abbiamo avuto l’ennesima conferma che abbiamo lavorato bene".

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