Fontana di Piazza Navona Fermato il vandalo: volevo attirare attenzione

Fermato nella notte dai carabinieri l’uomo che due giorni fa ha danneggiato la Fontana del Moro di piazza Navona, a Roma. Si tratta di un romano di 52 anni

Fontana di Piazza Navona 
Fermato il vandalo: 
volevo attirare attenzione

Roma - Vandalo di piazza Navona: uno psicolabile. A incastrarlo delle scarpe da basket dalla suola bianca, un paio di "Converse All Star". "Volevo attirare l’attenzione: ho avuto problemi personali con la magistratura. Ma nessuno dei passanti mi ha fermato" la sua confessione.

Resterà in cella ancora per poco il 52enne italiano senza fissa dimora, ex autista, autore del danneggiamento aggravato avvenuto lo scorso sabato alla Fontana del Moro e del tentato sfregio, pochi minuti dopo, della Fontana più famosa al mondo, quella di Trevi. Solo grazie a una precisa richiesta del sindaco di Roma Gianni Alemanno, l’uomo è stato trasferito dalle camere di sicurezza dei carabinieri al reparto di Psichiatria di un ospedale romano in attesa di una diagnosi precisa. E che, con ogni probabilità, gli farà evitare la galera, invocata da più fronti per reati contro il patrimonio artistico.

L’ennesimo episodio di violenza nei confronti di beni inestimabili ricorda in maniera impressionante l’attacco alla Pietà di Michelangelo, all’interno della basilica di San Pietro, avvenuto nel lontano 1972. È il giorno di Pentecoste: il responsabile, un australiano di 34 anni, si accanisce contro il famosissimo gruppo marmoreo scolpito nel XV secolo per ben 15 volte con un martello su naso, un gomito e un braccio della Vergine riducendoli in una cinquantina di frammenti. Manco a dirlo, dopo un anno trascorso in un manicomio italiano l’uomo viene rimpatriato. A spese dello Stato.

Sono passati quasi 40 anni: per il gesto sconsiderato ai Mascheroni dell’antico stadio di Domiziano viene invocata una pena severissima. "Mi auguro adesso che a questo criminale venga data una punizione esemplare - dichiara il sindaco Gianni Alemanno - senza scarcerazioni facili, perché per difendere il nostro patrimonio artistico è necessario, come ha detto il ministro Galan, che sia evidente a tutti la gravità del reato. Chi colpisce un monumento artistico può essere capace di qualsiasi violenza e qualsiasi follia, quindi nessuna clemenza".

Il Campidoglio, da parte sua, si costituirà parte civile, come annuncia l’assessore alla Cultura di Roma Capitale Dino Gasperini, che continua: "Non c'è mai fine alla sorveglianza. Quel che si può fare di più ben venga. Del resto siamo in una città reale e non in un film come Minority Report dove esistono dei veggenti. Può succedere che un folle danneggi un monumento. Però quando succede la reazione deve essere immediata e mi sembra che questa volta ci sia stata". Una copia ottocentesca quella della fontana di piazza Navona già danneggiata in passato, ridotta in vari pezzi di cui già stamattina è cominciato il restauro. I sistemi di sorveglianza, dunque, hanno fatto il loro dovere, "immortalando" tragicamente l’azione del folle. Sono passate da poco le 8,25 quando un uomo sulla 50ina, dopo essersi guardato attorno con fare losco, entra d’impeto all’interno della vasca piena d’acqua. In mano una pietra che usa a mo’ di accetta. Per ben 30 secondi il vandalo del III millennio sfoga tutta la sua rabbia contro le figure ai lati del mascheroni, mandando in frantumi parte dei volti. Le 4 telecamere collegate alla Sala Sistema Roma Capitale registrano tutto.

È un turista americano ad avvertire due vigili urbani poco distanti. I "pizzardoni" non fanno in tempo a rendersi conto dell’accaduto che dello squilibrato non c’è più traccia. Il tempo di percorrere trafelato mezzo Campo Marzio, attraversare via del Corso e arrivare nella piazza della Dolce Vita. Qui, sempre immortalato da telecamere, l’uomo afferra un sampietrino, un cubetto di porfido usato come pavimentazione in molte strade del centro storico, e lo lancia contro l’opera settecentesca. Fortuna vuole che il colpo non provoca alcun danno. Spaventato dall’arrivo di altri vigili urbani, l’uomo gira i tacchi e scompare. Tranne un particolare, la maglia scura nelle prime immagini, la persona da ricercare sembra la stessa. Le scarpe da ginnastica, identiche, i jeans e particolari del volto, stempiato, fanno tracciare un primo identikit. Carabinieri e polizia iniziano una caccia all’uomo senza precedenti nel cuore della Città Eterna. Come molti criminali a tradirlo il suo interesse morboso per “ammirare” il risultato delle proprie azioni. I militari, difatti, l’hanno fermato questa mattina in via dell’Anima, a pochi passi da piazza Navona, dietro la celebre statua del “Pasquino”. Azioni dei “soliti idioti” le definisce il soprintendente ai beni culturali di Roma Capitale Umberto Broccoli, il quale assicura e promette il restauro in tempi record. Nonostante tutto le polemiche sulla sicurezza a Roma non sono mancate: “Nella capitale di Alemanno non esistono più regole” tuona il segretario romano del Pd Mario Miccoli. Stessa storia per il presidente nazionale dei Verdi che dichiara “Roma fuori controllo dal punto di vista della legalità”.. Per il delegato alla Sicurezza di Roma Capitale, Giorgio Ciardi “l’atto vandalico non ha affatto colto di sorpresa il sistema di sicurezza.

“Le telecamere di sorveglianza hanno immediatamente allarmato la sala operativa della Sovrintendenza comunale - aggiunge Ciardi - e in pochi secondi una pattuglia della polizia di Roma Capitale, già presente sull’altro lato della piazza, si è mossa verso la fontana”.

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