«Un tentativo senza senso di screditare i nostri prodotti e di metterci in difficoltà in comparti in cui siamo i migliori». Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana va dritto al punto e attacca la richiesta dell'Irlanda, avallata dalla Commissione europea, di aggiungere alle etichette del vino un avviso sulla pericolosità degli alcolici. Questioni «che non possiamo accettare» aggiunge il governatore, che ieri ha partecipato alla presentazione del Padiglione Lombardia al Vinitaly 2023. Soprattutto adesso «che stiamo affrontando momenti difficili causati da scelte europee poco opportune. Questo è un pericolo da sminare e credo che l'Ue debba darsi una ridimensionata».
Non è la prima volta, infatti, che le decisioni di Bruxelles come sull'automotive o sul prezzo del gas finiscono per penalizzare la Lombardia. Intanto, però, il comparto vola con numeri da record. Nel 2022 il valore delle vendite del vino lombardo ha sfiorato i 320 milioni di euro con una crescita occupazionale del 17,6 percento negli ultimi dieci anni. La Regione vanta cinque Docg, ventuno Doc e quindici Igt e l'ultima vendemmia si è chiusa con una produzione fatta perlopiù di vini a Denominazione di qualità. «Nove bottiglie su dieci della scorsa annata - sottolinea il presidente saranno a marchio Docg, Doc o Igt». Un sistema enogastronomico che secondo l'assessore regionale all'Agricoltura, Alessandro Beduschi, potrà recitare «una parte importantissima» anche sfruttando la vetrina delle Olimpiadi invernali.
Le uniche incognite sono legate all'emergenza siccità.
In attesa che il governo nomini il commissario straordinario «abbiamo individuato alcune soluzioni, come ritardare l'inizio della stagione irriguadi un paio di settimane e razionalizzare la gestione della risorsa idrica per non penalizzare colture che hanno prioritariamente bisogno di acqua». Oggi si riunirà il tavolo regionale sulla siccità «ma questo conclude Beduschi - deve essere l'ultimo anno che affrontiamo questa situazione così.
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