Allinizio tutti a dirci: non è possibile, è un sospetto infame, ma come si permettono. Invece era vero. Alle proiezioni stampa cè chi - confuso tra critici e giornalisti, o forse no - pirateggia. Sul serio, spesso registrando nel buio della sala la parte audio, doppiata in italiano, per appiccicarla alla parte video arrivata dagli Usa e metter tutto in rete gratis, pure in «streaming». Il fenomeno è talmente cresciuto, dispiace dirlo, ancor più ammetterlo, che le major hollywoodiane, adesso anche la Medusa, hanno preso a mostrare i film più attesi in versione originale sottotitolata. Così, tanto per ritardare di qualche giorno linevitabile danno.
Non ha evitato una sonora punizione, invece, il critico Roger Friedman, firma di punta di FoxNews, colpevole di aver recensito X-Men Origins: Wolverine partendo da una versione provvisoria scovata on line, ovviamente piratata, sprovvista di alcuni effetti speciali e senza la colonna sonora definitiva. Un po «come mostrare una Ferrari senza la vernice», aveva protestato un desolato Hugh Jackman. Ma alla News Corp di Murdoch, proprietario della Fox, quindi del film, sono stati inflessibili verso il loro giornalista: licenziato lui, sospesa la sua «colonna» sul sito web dellemittente. La casa di produzione ha anche chiesto allFbi di indagare sul caso di pirateria informatica.
Secondo alcune fonti, la Fox, che sulla vicenda ha mantenuto il più stretto riserbo, potrebbe però fare marcia indietro e riassumere il columnist, uno dei più informati sulle vicende legate a Michael Jackson, lex re del pop.
Ma il segnale è chiaro: non si gioca in casa con le copie piratate. Ci si chiede se lepisodio insegnerà qualcosa a certi colleghi italiani piuttosto disinvolti in materia.
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