Un freno a monopattini e Zone 30, Comune in allarme

Sala: "Gli operatori dello sharing faranno ricorso. Più difficile limitare la velocità delle auto"

Un freno a monopattini e Zone 30, Comune in allarme
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Obbligo di targa, casco, assicurazione. Divieto di circolazione sulle piste ciclabili e nelle aree pedonali. «Se esistono le regole per gli altri veicoli, per i monopattini non può esserci anarchia, perché rischi di farti male e fare male agli altri. Quindi casco, targa, assicurazione e magari un pò di buona educazione» ha ribadito ieri il ministro dei Trasporti Matteo Salvini difendendo la stretta imposta dal nuovo Codice della strada. Regole che mettono a rischio anche il servizio in sharing del Comune. «Vediamo cosa succede. Sui monopattini l'opinione pubblica - afferma il sindaco Beppe Sala - è molto divisa tra favorevoli e contrari. Certamente, immagino, i gestori delle flotte faranno ricorso e anche aspettiamo di vedere con curiosità quello che succederà». Sala è invece sicuro che «sarà più difficile creare nuove Zone 30. Adesso stiamo procedendo, come d'accordo con il Ministero, con il limite dei 30 all'ora sulle strade scolastiche, poi certamente il nuovo Codice ostacolerà l'estensione».

Il sindaco interviene anche sul fine vita. Il centrodestra ha evitato che ci fosse una discussione in Consiglio regionale ma il governatore Attilio Fontana si è smarcato e sostiene comunque che ora serve assolutamente una legge, «dobbiamo ascoltare le esigenze che provengono dai cittadini. Il tema deve essere esaminato, affrontato e risolto. Personalmente sono assolutamente favorevole al fatto che si debba regolamentare questo aspetto della vita». Sala è «totalmente d'accordo con Fontana, ne ho parlato con lui tante volte e come me è consapevole che sia un tema che i milanesi e i lombardi chiedono venga risolto. Dobbiamo lavorare insieme».

Accelera infine il pressing sull'ex ippodromo La Maura. Snaitech ha un preliminare di acquisto in corso con la società F3A Green ma il sindaco, come anticipato ieri, ha già manifestato la volontà di acquisire i terreni qualora saltasse la trattativa. E anche ieri mattina ha sentito l'ad Fabio Schiavolin. «L'ho richiamato - dice - per dirgli che siamo molto interessati.

Abbiamo compreso che può essere l'opportunità non solo di creare un grande parco, unito a Trenno, ma anche per liberare un po'il quartiere dall'eccessivo caos» creato dai concerti che almeno per l'estate 2025 saranno confermati visto che alcune date sono già in vendita. Ma in futuro «tra nuovo stadio a San Siro e Arena Santa Giulia ci sarà molto più spazio disponibile». Quindi, se salterà l'intesa in corso «saremo prontissimi a presentare un'offerta formale».

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