La prova di carattere c'è stata, ora però servono almeno sette punti per non dire addio alla serie A. La lotta per non retrocedere è diventata una corsa a due tra Genoa e Lecce con i rossoblù avanti di una lunghezza. Per la squadra di De Canio inizia un mini-campionato: Bologna e Udinese fuori, Cagliari e Palermo in casa. Quattro partite da affrontare con lo stesso spirito esibito a San Siro.
La squadra ieri mattina è tornata ad allenarsi a Pegli con una seduta a porte chiuse. Il centro sportivo era presidiato da una camionetta dei carabinieri e dagli uomini della Digos. Davanti ai cancelli solo un paio di tifosi.
Intanto la Polizia ha consegnato al Pubblico ministero Biagio Mazzeo la relazione preliminare sui fatti avvenuti domenica scorsa in occasione di Genoa-Siena. Il questore vicario Vincenzo Ciarambino, responsabile per l'ordine pubblico dello stadio, sconsigliò ai giocatori del Genoa di togliersi le maglie per accontentare i tifosi. È quanto emerge dalla relazione inviata dalla Polizia al Pm.
E sui fatti accaduti domenica è tornato a parlare il presidente dell'associazione italiana calciatori Damiano Tommasi: «A bocce ferme sono tutti bravi a dire quello che avrebbero fatto. In quel momento i calciatori hanno avuto l'impressione che, se non avessero consegnato le maglie, la partita non sarebbe ripresa e ci sarebbero stati tafferugli», ha detto Tommasi a Primocanale sport.
In un momento così delicato assume un valore non solo simbolico la visita che Cesare Prandelli farà questa mattina a Pegli.
Capitolo squadra: De Canio ritrova Rossi e Mesto dopo la squalifica, ma perde Jankovic fermato per un turno dal giudice sportivo. Bovo avverte ancora fastidio al ginocchio e non sarà disponibile contro il Bologna.
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