Coltellate ai tifosi: primo genoano arrestato

Coltellate ai tifosi: primo genoano arrestato

C’è un primo fermo per la rissa nella notte della promozione della Sampdoria. Un diciannovenne tifoso del Genoa si è presentato in questura accompagnato dai suoi avvocati difensori ed è stato arrestato dagli uomini della squadra mobile che fin dalle prime ore successive all’agguato avevano puntato sul mondo della tifoseria per fare luce sul gravissimo episodio. Il giovane dovrà ora rispondere di tentato omicidio e di lesioni gravissime nei confronti di tre tifosi blucerchiati appartenenti all’«Irish Clan», club di sostenitori sampdoriani di via Geirato. L’episodio era avvenuto proprio nei pressi del locale che ospita il sodalizio ed è stato raccontato da un «supertestimone» che ha spiegato alla polizia sia i momenti più tragici dell’aggressione, sia il modo con il quale è cominciata la rissa, in particolare con la frase provocatoria: «Cosa avete da festeggiare?» Un particolare, quest’ultimo, che ha rafforzato i sospetti degli inquirenti sulla matrice dell’agguato.
Fin dal giorno successivo però i capi delle due tifoserie avversarie avevano avuto intensi contatti e si erano prodigati per prendere le distanze dal vergognoso accoltellamento e per ribadire che i gruppi organizzati sono assolutamente estranei ad episodi di violenza che sfociano nel tentato omicidio. Proprio per questo, sia gli ultrà genoani sia quelli sampdoriani hanno cercato in più riprese di lanciare messaggi distensivi, per evitare rischi di vendette. Entrambe le fazioni hanno preferito sottolineare l’ipotesi che a dar vita all’agguato fossero «cani sciolti». Ora però il fermo del giovane tifoso genoano, che ha detto di appartenere al gruppo «Ideale Ultras» e di «aver fatto tutto da solo», apre la strada a nuovi approfondimenti da parte della polizia. Una ovvia certezza degli inquirenti è infatti quella che il diciannovenne che si è costituito non può essere stato solo quella sera.

La speranza è che, assistito e consigliato dai suoi avvocati Davide Paltrinieri e Stefano Sambugaro (entrambi più volte chiamati a difendere gli esponenti ultrà genoani), il giovane possa dare indicazioni utili a rintracciare i suoi complici.

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