Cè un primo fermo per la rissa nella notte della promozione della Sampdoria. Un diciannovenne tifoso del Genoa si è presentato in questura accompagnato dai suoi avvocati difensori ed è stato arrestato dagli uomini della squadra mobile che fin dalle prime ore successive allagguato avevano puntato sul mondo della tifoseria per fare luce sul gravissimo episodio. Il giovane dovrà ora rispondere di tentato omicidio e di lesioni gravissime nei confronti di tre tifosi blucerchiati appartenenti all«Irish Clan», club di sostenitori sampdoriani di via Geirato. Lepisodio era avvenuto proprio nei pressi del locale che ospita il sodalizio ed è stato raccontato da un «supertestimone» che ha spiegato alla polizia sia i momenti più tragici dellaggressione, sia il modo con il quale è cominciata la rissa, in particolare con la frase provocatoria: «Cosa avete da festeggiare?» Un particolare, questultimo, che ha rafforzato i sospetti degli inquirenti sulla matrice dellagguato.
Fin dal giorno successivo però i capi delle due tifoserie avversarie avevano avuto intensi contatti e si erano prodigati per prendere le distanze dal vergognoso accoltellamento e per ribadire che i gruppi organizzati sono assolutamente estranei ad episodi di violenza che sfociano nel tentato omicidio. Proprio per questo, sia gli ultrà genoani sia quelli sampdoriani hanno cercato in più riprese di lanciare messaggi distensivi, per evitare rischi di vendette. Entrambe le fazioni hanno preferito sottolineare lipotesi che a dar vita allagguato fossero «cani sciolti». Ora però il fermo del giovane tifoso genoano, che ha detto di appartenere al gruppo «Ideale Ultras» e di «aver fatto tutto da solo», apre la strada a nuovi approfondimenti da parte della polizia. Una ovvia certezza degli inquirenti è infatti quella che il diciannovenne che si è costituito non può essere stato solo quella sera.
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