«Ecco come viviamo a Sampierdarena»

(...) «Tutti figli di Dio, ma qui in tanti esagerano. È una situazione difficile». Qualche auto abbandonata lì, lungo il viale del Bronx genovese. Targa romena. Rifugio di disperati e di chissà cos'altro. «Poi ci sono i sudamericani che posteggiano - dice un pensionato - scaricano casse di alcol, mettono la musica a tutto volume e fanno i fatti loro fino a tardi. Una discoteca a cielo aperto. Per non dire di quelli che abitano in zona e fanno baccano tutta la notte. Gli androni dei palazzi li usano come vespasiani». Sopra l'ex mercato di «Uova e del Pollame» l'altro giorno i carabinieri ne hanno fermato uno che con un altro si allenava con una katana. Terra di nessuno. Sotto, nel minuscolo parco giochi comunale spuntano chiodi arrugginiti. Una mamma dice: «Non è soltanto la paura del tetano. Al mattino nel parcheggio ci troviamo di tutto».
Ore 19.20 di giovedì. Serata più tranquilla delle altre: «Perché al venerdì e al sabato qui è roba per Jena Plinski». Due fidanzatini si danno appuntamento in cima a via del Campasso. È già quasi un deserto. Lei, Lilli Lauro, fa la capogruppo del Pdl a Tursi. Lui, Fabio Papini, è nato e vive qui. Fa il consigliere municipale del Pdl. Finti fidanzatini per una serata per «Sampedenna».
Ore 19.35. Il disco pub «Mambo» all'inizio di via del Campasso non c'è più. Al suo posto è nata una palestra per l'autodifesa: «Adesso coltelli e bottiglie volano di meno, ma la piazzetta nei week end è sempre un luogo di ritrovo insicuro». Ovunque è un florilegio di cartelli «Vendesi». I prezzi sono sudamericani. Come quelli che comprano. Mille euro a metro quadrato. Prendi i soldi e scappa: «Io e la mia famiglia - spiega Papini - però non faremo mai così. Sono loro che se ne devono andare oppure imparare la convivenza civile e il rispetto per gli altri».
Ore 19.45. Piazza Masnata. I negozietti aperti di notte accendono le luci e il Comune chiude un occhio. Casse di birra e alcolici in bella evidenza. Un paio di ragazzi ne acquistano un bel po': «Stasera è fiesta!». Non c'è uno che parla genovese. Dei ragazzotti, braghe larghe e visiera all'insù, ammiccano la fidanzatina Lilli: «Olà bionda! Che pasa?».
Ore 19.50. Via Ghiglione, quartierino di San Martino. È il Bronx II nei fine settimana, anche perché «qui c'è uno dei locali di ritrovo tra i più insicuri di Genova». E i genovesi non escono. I compagni di Tursi lo hanno lasciato aprire. La polizia è riuscita a farlo chiudere, sia pure temporaneamente.
Ore 20.05. Giardini di via Paolo Reti. Sono vuoti, ma si può scavalcare il pannello-recinzione perché il plexiglass è distrutto in vari punti del perimetro e il Comune non lo ha riparato. Verde più marrone e nero che verde. Uno schifo.
Ore 20.20. Via Rolando a tratti è pavimentata col pavè. Una strada elegante, ma semideserta per la paura. Ecuador 100-Italia 0. Il Don Bosco è un'oasi di pace e di servizio: «Ormai mandiamo tutti i figli a studiare lì. Sacrifici su sacrifici». Sono le uniche finestre da dove non esce musica latinoamericana, ma quella di un corso di ginnastica rosa. Fuori ci sono i fratelli, fidanzati, mariti, cugini, amici. Body guard, che le riaccompagneranno a casa in sicurezza.
Ore 20.40. Il «Ristorantino» è un «baluardo zeneize» all'inizio di via Sampierdarena. Mandilli de saea col pesto. Ottimi. «Guardi, mia nipote lavora e studia - dice la titolare - quando viene a darci una mano dobbiamo andarla a prendere alla fermata del bus. Per il rientro a casa da sola da qui non esce».
Ore 21.50. Municipio di Sampierdarena. Viavai di passeggiatrici. Dall'Agip stazionano Guardia di Finanza e Alpini: «Odiati dai rossi, ma amati dai residenti». I fidanzatini sono gli unici genovesi in giro a piedi. Immigrati 100-Italia 0. È un susseguirsi di luccicanti cerveza pub, lapdance, girls bar, videolottery, alberghetti a ore.
Ore 22.15. Via Buranello. Si evitano le stradine con i locali notturni, noti alla cronaca per le risse. Quindi piazza Settembrin e la sua fontana. Un angolo pittoresco quasi come a Montmartre. Invece, il venerdì e sabato notte lì dietro, tra i «voltini» del ponte della ferrovia: «Succede di tutto. Ubriachi. Drogati. Degrado. Risse. Coltelli. Aggressioni».


Ore 22.25. Sottopasso di piazza Montano. Una banda di ragazzini sudamericani bivacca. Sguardi aggressivi. Come dire: «Che ci fate nel nostro territorio?». Guayaquil. Pardon, Sampierdarena. Una bella serata come tante.

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