A Genova crolla il mattone

(...) che ha preso in esame l'andamento del settore provincia per provincia. Ne scaturisce uno scenario che non è esagerato definire drammatico, soprattutto tenendo conto delle specificità del fenomeno, sia dal punto di vista delle cause (la condizione economica in progressivo deterioramento, in particolare per le fasce deboli), sia dal punto di vista, altrettanto devastante, degli effetti sull'indotto (la contrazione del valore patrimoniale degli immobili, su cui si è sempre fondata, proprio a Genova e più in generale in Liguria, la salvaguardia del portafoglio individuale e familiare). Non basta: «Per avere un riscontro ancora più preciso (e negativo) della situazione - spiega il costruttore Davide Viziano - dobbiamo considerare non solo il volume delle operazioni di compravendita, ma anche il valore delle quotazioni. Che è sceso, nello stesso periodo, almeno di un altro 15 per cento. Così avremo la stima esatta e, purtroppo, ancora più fosca, della misura in cui è stato eroso quello che, specialmente per i genovesi, è sempre stato un punto fermo: la casa, un bene sicuro in quanto abitazione, ma anche in quanto investimento duraturo nel tempo».
A soffrire di più sono il numero di operazioni e le quotazioni degli immobili nei quartieri genovesi più popolari e periferici, in particolare la Valpolcevera dove sono sempre di più i proprietari, alle prese con il «colpo di grazia» dell'Imu, che si trovano nell'assoluta necessità di realizzare, per comprensibili ragioni economiche. Il ribasso maggiore è avvenuto nelle macroaree urbane del centro, e precisamente nel Centro Est (Oregina, Pré, Molo, Maddalena, Portoria) con un calo del 33,7 per cento, e nel Centro Ovest (Sampierdarena, San Teodoro): meno 30,5 per cento. Ebbene, qui i prezzi risultano stracciati, «prezzi di saldo» che consentono affari d'oro a chi ha una buona riserva di liquidità. Non è troppo diversa la situazione nel resto della provincia di Genova, così come la fotografa l'Agenzia del territorio, Ufficio provinciale di Genova, in collaborazione con la Direzione centrale dell'Osservatorio del mercato immobiliare e servizi estimativi. Anzi, ad esempio nel Tigullio, nel primo semestre 2012 si registra un calo delle compravendite di oltre il 34 per cento. Ancora più in sofferenza Zoagli (meno 68,2 per cento) e Sestri Levante (meno 52,9).

«In ogni caso - conclude Viziano, con una nota di misurato ottimismo - l'investimento immobiliare resta fra le opportunità più stabili. Insomma, avendone ancora la possibilità economica, il mattone vale la pena ed è destinato a rivalutarsi, purché si possa aspettare la congiuntura migliore». Ecco: purché si possa aspettare.

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