I TITOLI PERDONO IL 7,8 PER CENTO Banca Carige, è «martedì nero» in Borsa

(...) dei titoli dell'istituto di vico Casana. Detto questo per dovere di cronaca, sarebbe ingeneroso, oltreché fuorviante, attribuire i motivi di un calo certamente molto sensibile delle quotazioni al piano di riorganizzazione aziendale che prevede, fra l'altro, il taglio delle spese e di numerose filiali, il ridimensionamento dell'organico e, non ultimo per importanza, qualche ritocco anche nella governance. In particolare, l'istituto ha annunciato un piano di rafforzamento patrimoniale, dopo che la Consob ha imposto di modificare il bilancio consolidato ridimensionando i benefici fiscali di un'operazione infragruppo. Carige aveva infatti conferito oltre 350 sportelli fuori dalla Liguria alla newco Banca Carige Italia, controllata al 100%, e aveva fatto figurare nel bilancio consolidato benefici fiscali per 715 milioni. La Consob ha riconosciuto solo il beneficio di 259,3 milioni di Carige Italia.
La giornata di ieri è stata difficilissima per tutte le banche, penalizzate dall'allargamento dello spread: tanto per dire, i cali sono andati dal 10,47% di Banco Popolare e dal 10,27 di Mediolanum al 9,07 di Intesa SanPaolo (anche su Ca' de Sass la Consob ha posto il divieto di vendite allo scoperto, avendo superato in giornata il 10% di variazione).

È l'effetto perverso dello choc del dopo-voto, con gli «speculatori» - cioè, gli strenui e legittimi difensori delle risorse pubbliche e private - freneticamente all'opera e in grado di spostare in tempo reale i capitali loro affidati. Ricordando sempre quello che diceva Eduardo: «Adda passà 'a nutatta».

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