Un altro caso per il Commissario Montalbano? Il nome di Andrea Camilleri sul cartellone del Carlo Felice potrebbe far pensare. Tanto più che il teatro in questi giorni - e per l'ennesima volta - pare davvero sull'orlo di una crisi di nervi: sindacati sul piede di guerra, sponsor privati che scappano, qualche testa che promette di rotolare in platea. Insomma, si ordisce nell'ombra, nonostante l'ottimismo apparente del sovrintendente Giovanni Pacor. «Sciocchezze. È da due anni che sappiamo che gli sponsor avrebbero lasciato a giugno, è perfettamente normale che scatti la ricerca di nuovi finanziatori; e quanto ai contratti di solidarietà (gli ammortizzatori sociali in vigore dall'autunno 2009, nda), scadranno ad ottobre e contiamo di riprendere il nostro regime di normalità senza particolari urti con i dipendenti».
Come da copione, Pacor non si smentisce mai. Mezze parole che lasciano libera la fantasia, ma ahimè con due amare (quasi) certezze: il passo indietro di Finmeccanica e di Iren, che verseranno contributi minori, e il ritiro di Giorgio Nannetti, direttore di staff del teatro. In parole molto povere, una bella patata bollente che promette di passare di mano in mano, non ultima quella del nostro prossimo sindaco. Fortuna che in tutto questo si registra anche la buona notizia: la freschissima nomina di Tullio Giovanni Mazzolino a direttore amministrativo, con la speranza di un decisivo quanto prezioso contributo alla tanto sospirata rinascita del teatro.
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