(...) 40.459. Numeri che confermano la voglia di partecipazione. E che potrebbero dare indicazioni utili per l'ormai imminente compilazione delle liste, se solo nei partiti ci fosse un po' di chiarezza.
Al momento nessuno, neppure chi si vanta di avere chissà quale investitura popolare, sembra accontentare la base. Nel Pd, che gongola per le primarie indette anche per le candidature, la verità viene a galla attraverso le lamentale degli iscritti. Che contestano la scelta di chi si propone per un posto al sole. «Chi svolge incarichi di partito dovrebbe rispettare tale mandato fino alla fine - scrive Giuseppe Morabito, fondatore e militante del Pd di San Fruttuoso al segretario regionale Lorenzo Basso -. Chi è consigliere regionale, dovrebbe rispettare il mandato ricevuto dagli elettori a meno che non si dimetta prima delle elezioni cui vuole partecipare». Un atto d'accusa nei confronti dello stesso Basso, che si trova proprio in quella condizione da acchiappatutto.
Ancora più aperta la situazione nel centrodestra, dove la nascita di nuovi partiti rimette in gioco molte scelte di esponenti storici. Scelte che spesso cambiano ad ogni ora. Particolarmente in Liguria dove lo scontro interno al Pdl che è deflagrato nell'ultimo coordinamento regionale, condizionerà diversi spostamenti da un movimento all'altro, cambi non certo dettati da valori o programmi politici quanto piuttosto da posizioni personali. È il caso di Michele Scandroglio che non ha fatto mistero di voler restare nel Pdl ma più ancora di essere pronto a passare con il movimento di Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa nel caso Claudio Scajola si ricandidi, come è praticamente certo, nel Pdl. Cambio di casacca che scatenerebbe reazioni a catena da parte di chi ha rotto con il coordinatore regionale uscente.
Non a caso molte posizioni che sembravano definite sono tornate in discussione. Il senatore Giorgio Bornacin, ad esempio, non seguirà Ignazio La Russa che ieri ha dato vita al suo gruppo a Palazzo Madama, cambiandogli in corsa il nome in «Fratelli d'Italia». «Sono legato da cinquant'anni a Maurizio Gasparri, che ha deciso di restare nel Pdl», taglia corto Bornacin. Neppure Gianni Plinio ha sciolto la riserva sul nuovo partito di destra. E le scelte di Monti che sembra avviato a guidare il piccolo centro potrebbero sfilare al Pdl tanti esponenti ancora incerti. Su Pierluigi Vinai, fedelissimo di Scajola, si concentrano molte sirene dei «neodemocristiani-tecniconfindustriali». Che però in Liguria hanno già fatto promesse a tanti, non ultimi il presidente del consiglio regionale Rosario Monteleone, il senatore Enrico Musso e il funzionario pubblico Walter Bertini, esponenti che non hanno mai avuto problemi a cambiare schieramento.
Il risiko delle liste diventerebbe così quantomai complesso. Al momento in Liguria per il Pdl sembrano certo del posto da capolista Claudio Scajola alla Camera e Franco Orsi al Senato. Un posto «valido» per essere eletto spetterebbe di diritto come fondatore del partito anche a Sandro Biasotti, che ha recentemente confermato in una trasmissione televisiva la sua voglia di correre. In quota «Riformisti» di Stefania Craxi un posto al sole lo avrebbe anche Raffaella Della Bianca, mentre un altro consigliere regionale come Luigi Morgillo sembra destinato a una collocazione di primo piano nelle liste.
Proprio Morgillo continua a inseguire il mattatore del sondaggino dei tagliandi del Giornale, Fausto Benvenuto. Ieri entrambi hanno dato vita a un nuovo faccia a faccia, che ha però solo consolidato le posizioni e consentito alla strana coppia di allungare su tutti gli altri. Benvenuto ha messo insieme 502 consensi, Morgillo si è «fermato» a 397. Il primo è sempre più «omaggiato» dai fans che sulle schede scrivono anche slogan e incitamenti ogni volta più singolari. Ieri, tra le tante, c'erano anche quelle che definivano Benvenuto «50 sfumature di materia grigia» e «più innovatore di Cromwell».
Sul podio di giornata anche Giovanni Siri, consigliere di Cogoleto che, con i 218 di ieri ha più che raddoppiato i propri voti scalando addirittura 13 posizioni in classifica. Positive anche le prove di Matteo Rosso (ieri + 37) e Andrea Cambiaso (+29) che si confermano nelle posizioni di vertice come Alberto Cattaneo che ha raccolto altri 11 tagliandi.
Sempre in movimento Walter Cherchi che con i 12 voti di ieri cerca di recuperare dopo il sorpasso subito da Remo Viazzi.
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