(...) ma che sempre per motivi burocratici, è arrivato quando la mail di risposta al Giornale era già partita. Soprattutto ha scritto e si è scusato. Magari dispiaciuto per la figura che abbiamo fatto fare al suo ente «con le parole dei titoli tanto efficaci quanto in certi casi troppo ingenerose», ma si è subito fatto vivo e ha ribadito di «non condividere la decisione» presa in sua assenza.
Caso chiuso, ci mancherebbe. Anche perché la lettera di Fossati apre con quella che dovrebbe essere l'unica preoccupazione di tutti. «Mi sento molto vicino ai sottufficiali della nostra Marina, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre e a ogni iniziativa che mantenga viva l'attenzione sulla tormentata, difficile e delicatissima vicenda che li coinvolge e tiene in ansia le loro famiglie». Chapeau. È questo l'unica cosa che conta, che si va ripetendo fin dall'inizio da parte degli organizzatori. Il convegno non sarà certo un'occasione di visibilità politica per i partiti, le cui bandiere saranno tassativamente vietate, e neppure una sfilata per le manie di protagonismo di chi avrà un microfono in mano, ma solo uno strumento per far sentire la voce di tutti i genovesi e dei liguri. E proprio questo punto è stato colto dal commissario Fossati, che spiega anche come sia stato possibile fraintendere la richiesta della concessione della sala firmata dal caporedattore Massimiliano Lussana. «Le strutture che, con grande impegno, fatica e professionalità, hanno guidato la struttura provinciale durante la mia forzata assenza per motivi di salute (i subcommissari e la segreteria generale) - scrive Fossati - purtroppo in questo caso hanno deciso, senza alcuna pregiudiziale nei confronti del Giornale, tenendo però più conto di un'interpretazione burocratica, formalmente coerente, che dell'importanza e dei significati, anche umani, di un'iniziativa che continuo a ritenere molto meritoria».
Per chiudere definitivamente il caso, la Provincia mette a disposizione le sue sale. Non ormai per questa occasione, naturalmente, ma in qualunque altro momento si renda necessario organizzare qualcosa per fare sentire «a Girone e Latorre e alle loro famiglie, la vicinanza e la solidarietà di tutti». Una lettera scritta con tanta umanità da parte di Fossati, di fronte alla quale anche Gianni Plinio mette da parte l'intenzione di chiedere un'indagine prefettizia sulla sala negata.
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