In giro col defunto per fargli incassare la pensione

Quando c’è la salute c’è tutto. Compresa la pensione. Quando invece si vola in cielo, si guadagnano le ali ma si perdono i dollari. È in quel preciso istante che - pur di non rinunciare ai bigliettoni verdi del morto - sulla terra spunta qualcuno disposto a fare carte false: perfino resuscitare un trapassato remoto (nel senso di defunto, non di verbo).
Prendete, ad esempio, cos’è successo a New York, dove - racconta la stampa locale - «due signori 65enni hanno preso l'amico e coinquilino, 66 anni, oramai passato a miglior vita, l'hanno messo su una sedia a rotelle e in pieno giorno lo hanno spinto fino a Manhattan». Non prima però di avergli dato una bella pettinata e messo un po’ di crema sulla faccia; così, tanto per assicurargli un aspetto leggermente più in salute.
L’obiettivo non era fargli prendere un’ultima boccata d’aria, bensì incassare l’ultimo assegno sociale da 355 dollari, l’equivalente di 241 euro, intestato al caro estinto. Ma il piano è fallito e i due sono finiti in manette.
Passando ora dalla cronaca al grande schermo, chi vi viene in mente? Certo, Weekend con il morto: la commedia di Ted Kotcheff che nell’89 a Hollywood sbancò il box office.
La trama: «Vi offro un weekend nella mia villa di Hampton Bay - dice il viscido capufficio Bernie ai due giovani rampanti Larry e Richard - che hanno scoperto un ammanco colossale nella compagnia di assicurazione. Gli ingenui ragazzi non sanno però che il ladro è proprio lui, né tantomeno che Bernie ha assoldato un killer per farli tacere in eterno. Ma il sicario uccide per sbaglio proprio quel mascalzone di Bernie e lascia il cadavere nella splendida casa in cui di lì a poco giungono i due terrorizzati sbarbati. E allora che si fa? Fingiamo che Bernie sia vivo e godiamoci la vacanza scarrozzandolo su una sedia a rotelle».
A tirare in ballo Weekend con il morto è stato Paul Browne, portavoce della polizia newyorkese, raccontando i dettagli della storia finita sulle prime pagine della Grande Mela: «David J. Dalaia e James O'Hare hanno piazzato il corpo dell'amico Virgilio Cintron su una carrozzina e lo hanno portato davanti a una banca nel quartiere di Manhattan. Una volta al negozio, i due truffatori si sono rivolti all’impegato per avere i soldi e lì si sono scoperti gli altarini. Il bancario conosceva mister Cintron e ha chiesto di vederlo».
I due furbacchioni non si sono persi d’animo. E con una gran faccia tosta hanno replicato: «Certo, non c'è problema. Lo portiamo qui». Peccato però che nel frattempo, intorno al cadavere finto-vivo del povero Virgilio, si fossero radunati decine di curiosi.

Del resto, New York sarà pure una metropoli stravagante, ma non tanto da rendere normale la scena di un tizio con il volto funereo truccato a festa.
E allora chi ti spunta dal gruppo? Una specie di tenente Colombo che, sfoderando il tesserino da detective, mangia la foglia e incastra i truffatori.
Proprio come nei film.

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