Benzina, governo contro gli sciacalli

Il governo studia come e se intervenire sul caro carburanti

Benzina, governo contro gli sciacalli

Il governo studia come e se intervenire sul caro carburanti. A preannunciarlo è stato il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, specificando che il tema verrà trattato nel consiglio dei ministri in programma oggi: «Ragioneremo se tra guerra, caro materiali e caro materie prime sia il caso di intervenire» e se ci siano i «denari per intervenire». Il leader della Lega, a margine di un sopralluogo effettuato ieri nel bresciano, si è poi detto contento dei controlli a tappeto per capire «se qualcuno ne sta approfittando». Nella squadra di governo, da Forza Italia e Lega emerge la spinta per fare qualcosa per calmierare il costo della benzina fin da subito, qualora ci fosse la disponibilità. Più caute invece fonti governative consultate da Il Giornale e vicine a Fratelli d'Italia che, pur non chiudendo totalmente all'ipotesi di un intervento, vorrebbero prima appurare la natura degli ultimi rialzi dei carburanti.

Intanto si muove il premier, Giorgia Meloni, che attraverso una nota ha informato che oggi riceverà a Palazzo Chigi, insieme al ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, il comandante generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, «per fare il punto e valutare ogni possibile ulteriore azione di contrasto alle speculazioni in atto sui prezzi dei carburanti».

Proprio ieri, nel frattempo, sono arrivati alcuni dati della Guardia di Finanza che nel 2022 ha eseguito 5.187 verifiche agli impianti di distruzione stradale di carburante e ai depositi commerciali, contestando 2.809 violazioni alla disciplina dei prezzi. Di queste, 717 violazioni hanno a che vedere con la mancata esposizione o a una difformità dei prezzi praticati effettivamente alla pompa rispetto a quelli pubblicizzati. Mentre 2.092 riguardano omesse comunicazioni al ministero. I controlli non si fermano qui: le fiamme gialle per il 2023 mettono in conto un'attività di controllo «strutturata e capillare» sul territorio, con l'obiettivo «di contribuire a calmierare gli aumenti dei prezzi». Almeno, questo è quanto prevede una direttiva della Guardia di Finanza che segue le indicazioni arrivate dal ministro Giorgetti.

Sul tema è intervenuto, con un'intervista al Corriere della Sera, anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha parlato di «casi eclatanti e non giustificabili» di speculazione sul prezzo alla pompa di benzina. Urso ha poi spiegato che sul caro carburante è stata già intrapresa una duplice azione: da una parte il ministero dell'Economia con l'azione della Guardia di Finanza, dall'altra l'attività del suo ministero, con il monitoraggio di Mr Prezzi, per «evidenziare subito ogni anomalia e ogni tentativo di speculazione». La prossima settimana, ha concluso il ministro Urso, «riunirò le associazioni dei consumatori per confrontarci sugli strumenti più idonei». Il Codacons e l'Unc si sono dette soddisfatte della convocazione del ministro, ma allo stesso tempo accusano il governo di non aver fatto abbastanza controlli.

Continua, intanto, la crescita dei prezzi: secondo Quotidiano Energia, il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self è arrivato a 1,821 euro al litro (1,814 il dato del 5 gennaio).

Il diesel self è arrivato a 1,879 euro al litro (contro 1,875). In autostrada poi i prezzi salgono ancora. Secondo il sito di energia Staffetta Quotidiana, la benzina in modalità servito sale a 2,171 euro, mentre per il gasolio si arriva a 2,223.

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