Bonus e pensioni, ecco cosa cambierà

Restano le detrazioni sulla seconda casa, al 36%. Premiato chi continua a lavorare

Bonus e pensioni, ecco cosa cambierà

La legge di Bilancio 2025, varata dal Consiglio dei ministri di martedì, prevede misure per complessivi 30 miliardi di euro. A spiccare sono il taglio del cuneo fiscale, che diventa strutturale, gli interventi a sostegno delle famiglie numerose e le deduzioni per i neoassunti a tempo indeterminato. La manovra si muove contestualmente anche nella direzione di eliminare gli sprechi e dare respiro al percorso di miglioramento dei conti pubblici. Come indicato dal piano strutturale di bilancio (Psb), l'Italia punta a riportare il deficit sotto al 3% del Pil già nel 2026 e iniziare a ridurre il debito. Il percorso di credibilità fiscale ha contribuito a rassicurare i mercati finanziari con lo spread tra i Btp a 10 anni dell'Italia e quelli della Germania in restringimento. L'iter parlamentare della Manovra inizierà il 21 ottobre alla Camera con l'obiettivo di pervenire all'approvazione definitiva entro il 23 dicembre.

Sgravi per i redditi fino a 40mila euro

Quasi 12 miliardi per il taglio del cuneo fiscale e l'accorpamento dell'Irpef, pari allo 0,58% del Pil e il riordino delle spese fiscali in favore dei nuclei numerosi. È quanto emerge dalle tabelle del Dpb. «Faremo in modo che ci sia anche qualche beneficio sicuramente per redditi oltre 35mila fino a 40mila euro», inoltre «ci saranno anche altre classi di reddito che ne beneficeranno», ha spiegato Giorgetti. Il taglio dei contributi previdenziali è diventato strutturale e così l'accorpamento delle aliquote Irpef ridotte a tre (23%, 35% e 43%). Si tratta di un importante risultato conseguito grazie alla prudenza della politica di bilancio, al recupero dell'evasione fiscale e all'incremento record del numero di occupati.

Assunti 30mila tra medici e infermieri

Alla sanità nel 2025 saranno destinati circa 2,4 miliardi di euro in più rispetto all'anno precedente. Nel 2026 l'incremento, secondo quanto riporta il Dpb, dovrebbe attestarsi a circa 3,2 miliardi di euro. Le ulteriori risorse vengono stanziate «a favore del personale sanitario e incremento del livello di finanziamento del Fondo sanitario nazionale», si legge nel Documento. Le maggiori risorse garantiranno l'assunzione di 10mila medici e 20mila infermieri e consentiranno di aumentare la dotazione del Fondo sanitario nazionale. Tra gli altri obiettivi - non esplicitati nel Dpb - anche l'istituzione di una flat tax per l'indennità di specialità che consenta di incrementare le retribuzioni del personale ospedaliero.

Premi di produttività e più fringe benefit

Oltre alla conferma della detassazione dei fringe benefit per tutti gli aventi diritto (2mila euro per i lavoratori con figli, 1.000 euro per tutti gli altri), gli importi vengono maggiorati per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri. Tra le misure fiscali si conferma, anche per il triennio 2025-2027, la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività erogati dalle aziende ai lavoratori. Per le imprese del Mezzogiorno si confermano gli incentivi finalizzati all'occupazione dei giovani e delle donne per il bienni 2026-2027 (il 2025 è già coperto dal decreto Lavoro). Confermati gli incentivi per le imprese localizzate nelle Zes e per l'autoimpiego nei settori strategici per la transizione digitale ed ecologica.

Restano le detrazioni sulla prima casa

Viene prorogato per il 2025 il bonus ristrutturazioni al 50% per la prima casa e al 36% per le seconde. Confermata la proroga del bonus al 50% per mobili e grandi elettrodomestici. Il ministro Giorgetti ha specificato che «la vicenda del catasto non è contenuta nella legge di Bilancio, c'è già nell'ordinamento ed è uno degli impegni assunti nel Piano strutturale di bilancio». Non si tratta di un «aggiornamento delle rendite catastali, ma banalmente quello che già normalmente è previsto per tutti noi, chi ha usufruito del Superbonus deve fare l'aggiornamento delle mappe catastali, per chi non ha mai dichiarato, andremo con gli strumenti a disposizioni a vedere se esiste e non esiste», ha aggiunto.

Più ritenute sui Bitcoin e proroga per i giochi

«Per quanto riguarda i giochi, visto che alcune concessioni, parlo del gioco fisico, bingo, macchinette, vengono a scadenza il 31 dicembre del 2024, prevediamo una proroga per un biennio», ha detto il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, in conferenza stampa. Da questa misura era atteso un gettito di 500 milioni ma nel Dpb essa è ricompresa nel novero delle disposizioni per banche e assicurazioni (3,5 miliardi in totale). Prevista una nuova ritenuta sulle plusvalenze su Bitcoin (sale al 42% dal 26% precedente). Inoltre saranno eliminati i tetti alla web tax, dunque non ci sarà più una soglia di fatturato per il prelievo sulle imprese che vendono tramite Internet né sussisterà il limite del fatturato in Italia a 5 milioni. Non previste maggiori entrate dall'allineamento delle accise su benzina e gasolio.

Dagli istituti 2,5 miliardi e dalle polizze 1 miliardo

L'Abi, la Confindustria delle banche, ha fatto sapere che attenderà l'articolato della manovra per esprimersi, ma la legge di Bilancio - pur richiedendo «sacrifici» - non è punitiva nei confronti del credito. Prova ne sia che ieri a Piazza Affari i titoli del comparto hanno chiuso poco mossi sia al rialzo che al ribasso. In buona sostanza, si tratta di uno stop alla deducibilità delle perdite su crediti per il 2025 e il 2026 che porta in cassa 2,5 miliardi solo per il prossimo anno. Alle compagnie assicurative è invece richiesto di pagare ogni anno (e non solo alla scadenza) l'imposta di bollo sulle polizze dei rami III e V, che sono assicurazioni Vita con sottostanti fondi di investimento (unit linked incluse). Da questa misura arriverà un altro miliardo.

Rivalutazione piena delle pensioni minime

Sulle pensioni «c'è la rivalutazione piena delle minime», ha spiegato il ministro Giorgetti spiegando che «il meccanismo di sterilizzazione che era in vigore non c'è più». Dunque, i trattamenti attualmente a 614 euro recupereranno totalmente il tasso di inflazione ufficiale del 2024. Confermate, inoltre, le modalità per le uscite anticipate già in vigore nel 2024 (Quota 103, Ape social e Opzione donna), cioè le misure che, flessibilizzando il ritiro dal lavoro, prevedono il calcolo interamente contributivo del montante. «Introduciamo un nuovo e innovativo meccanismo di incentivazione per chi raggiunge l'età del pensionamento (sia nel pubblico che nel privato) per la permanenza in servizio su base volontaria», ha aggiunto.

Potenziata la Difesa e anticipo alle Fs

La manovra 2025 prevede l'impiego di risorse per assicurare che, successivamente al termine del Pnrr (30 giugno 2026), l'andamento della spesa per investimenti pubblici sia coerente con i requisiti della nuova governance europea. Ci sarà un potenziamento delle risorse per il settore della difesa. Nel decreto fiscale collegato alla manovra, ha spiegato il ministro Giorgetti, «anticipiamo un miliardo di finanziamento al contratto di programma della Rete ferroviaria italiana dal 2025 al 2024». Potenziato anche lo stanziamento per il servizio civile universale. Anticipati 220 milioni di euro per il 2024 in modo da superare i 52.236 posti messi a bando nel 2023. Il finanziamento si articolerà con ulteriori 100 milioni nel 2025 e nel 2026.

Dal gettito le risorse per tagliare le aliquote

«Con il gettito del concordato potremmo lavorare sul secondo scaglione Irpef per venire incontro al ceto medio», ha detto il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, nel corso della conferenza stampa di presentazione della manovra a Palazzo Chigi. La possibilità di aderire al concordato preventivo biennale scade il 31 ottobre. Le attese più ottimistiche indicano un gettito tra i 2 e i 3 miliardi di euro.

Più saranno elevate maggiori le possibilità di un taglio dell'aliquota del 35% con una sua estensione a 60mila euro annui lordi. La misura costerebbe 2,2 miliardi. Allo stesso modo, se il gettito del concordato e dell'annesso ravvedimento sarà positivo, si andrà a intervenire sulla flat tax del 15% per gli autonomi.

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