"Se n'è dimenticato". Ma la ricorrenza è domani. Il Pd continua l'assalto a Valditara

Il 22 novembre è la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole e il Pd, per acchiappare consensi tra gli studenti non ha perso occasione di un attacco strumentale a Valditara

"Se n'è dimenticato". Ma la ricorrenza è domani. Il Pd continua l'assalto a Valditara
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Il ministro Giuseppe Valditara continua a essere nel mirino delle opposizioni. Dopo gli attacchi delle piazze, sfociati nel rogo del fantoccio con le sue sembianze a Torino da parte dei collettivi di estrema sinistra, e nelle minacce lasciate all'esterno del Ministero dell'Istruzione e del Merito firmate con la stella a cinque punte e il simbolo degli anarchici, ora le opposizioni continuano ad alimentare gli attacchi nei suoi confronti con il pretesto della Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, istituita per legge del parlamento nel 2015 per il 22 novembre.

Ma dal Pd iniziano a criticare il ministro in anticipo, si portano avanti e già da oggi hanno preparato e fatto uscire i comunicati in cui incolpano Valditara di non aver organizzato alcuna manifestazione nazionale per la Giornata di domani. "Anche quest'anno però Valditara l'ha dimenticata. Nessuna iniziativa nazionale è in programma. Segno evidente che questa per il ministro non è una priorità", attacca Anna Ascani, vicepresidente della Camera e deputato del Partito democratico. "Questa ricorrenza, fissata simbolicamente proprio il 22 novembre, non è solo un'occasione per promuovere la cultura della prevenzione, ma rappresenta anche un momento di riflessione collettiva su un tema che riguarda direttamente milioni di studenti, insegnanti e famiglie. Ignorare o sottovalutare questa giornata equivale a perpetuare una mancanza di rispetto per le vittime e a minimizzare la centralità della sicurezza negli istituti scolastici", aggiunge Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd.

Ma, appunto, oggi è ancora 21 ed è evidente che dal Partito democratico non vedessero l'ora di uscire con un comunicato, senza nemmeno aspettare la ricorrenza. Sembra che il ministro dell'Istruzione sia ora oggetto del fuoco incrociato, probabilmente perché in questo modo il Pd pensa di andare a recuperare i voti degli studenti dell'ultimo anno, di acchiappare le simpatie dei "senatori" dei collettivi studenteschi per aumentare il proprio bacino di voti.

Se questo fosse il motivo di un simile accanimento nei confronti del ministro dell'Istruzione, qualcuno dovrebbe dire al Pd che è fatica inutile, perché i collettivi sono schierati su posizioni estremiste e contestano allo stesso modo la composizione del governo di centrodestra che quella dell'opposizione di sinistra, considerandola troppo moderata. O forse il Pd vuole guardare alle posizioni comuniste che stanno avanzando tra gli studenti?

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