Londra - Nel Regno Unito ormai è tutto pronto per le elezioni. A giocarsi la poltrona di Downing Street com'è noto sono tre leader: il primo ministro in carica, Gordon Brown, il leader dei Conservatori David Cameron e il "terzo incomodo" Nick Clegg, leader dei Liberaldemocratici. In pochi scommettono ancora sui laburisti, che governano ormai da tredici anni: dopo la terza vittoria Blair ha ceduto il passo a Brown ma quest'ultimo - come segnalato dai sondaggi - è in difficoltà. A dargli una mano è arrivato Tony Blair, per l'ultimo tuffo della campagna elettorale.
Gli ultimi sondaggi Più di un elettore su tre ammette di poter ancora cambiare idea prima di andare a votare. I partito che conta il numero più alto di potenziali "voltagabbana" (persone disposte, cioè, a cambiare idea proprio all'ultimo istante) sarebbe quello dei Lib-Dem. Lo rivela un sondaggio di ComRes per ITVNews/The Independent, che segnala anche, ed è la prima volta dall’inizio della campagna elettorale, una situazione di stallo nelle ultime 48 ore. I conservatori sono dati ancora in testa con circa il 37% delle intenzioni di voto, i laburisti si attestano sul 29% mentre i liberaldemocratici si fermano al 26 per cento. Tradotte in numero di seggi (col sistema maggioritario secco in ciascun collegio chi prende più voti conquista il seggio, ndr) queste percentuali darebbero 294 seggi della Camera dei comuni ai conservatori, 32 in meno della maggioranza netta che servirebbe loro per evitare il pericolo del "parlamento sospeso" (cioè senza maggioranza a meno di un accordo, ndr), 251 seggi per i laburisti e 74 per i liberaldemocratici. Il 71% degli intervistati assicura la sua partecipazione al voto (alle ultime elezioni politiche nel 2005 l’affluenza era stata del 61 per cento).Un alto sondaggio, effettuato da YouGov, vede sempre in testa Cameron con il 35%, a seguire Brown 30% e Clegg 24%.
Torna Tony Blair "È semplice: votate per chi vi piace. Se credete nel programma dei Liberal-Democratici, votate per loro, in caso contrario non fatelo". L’ex primo ministro britannico Tony Blair è tornato. E in un’intervista al Guardian ha stroncato la strategia del voto tattico (sostenere i Lib-Dem in alcuni collegi), a attaccato frontalmente il partito guidato da Nick Clegg, e ha infine cercato di scaldare i cuori dei laburisti delusi e degli elettori ancora indecisi ricordando "il gran numero di provvedimenti progressisti" approvati nei 13 anni di governo Labour. «I Lib-Dem - dice Blair - usano il trucco più usato in politica: dire che gli altri partiti sono vecchi e loro sono il cambiamento.
Ma sono vecchia politica mascherata da nuova". L’ex primo ministro ha poi accettato di prendersi le sue responsabilità. "Sono stato premier per 10 anni sui 13 di governo laburista", sottolinea, "quindi queste elezioni si basano su cose che abbiamo fatto insieme".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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