Davide Pisoni
«La Grande Sfida? Riportare un torneo Atp a Milano». Così rilancia Ernesto De Filippis, l'organizzatore dell'evento che il 3 dicembre al Forum di Assago riporterà il grande tennis all'ombra della Madonnina con Francesca Schiavone e Flavia Pennetta contro le sorelle Williams in quattro singolari e un doppio, appunto «La Grande Sfida».
D'altra parte i numeri confermano, con oltre seimila biglietti staccati («Un piccolo miracolo se si pensa che stiamo parlando di un'esibizione al femminile», aggiunge De Filippis), che c'è voglia di smash e volée a Milano, che non ospita un torneo del circuito maggiore dal 2005. In avvicinamento all'evento Flavia Pennetta ieri era a Milano, dove non ha mai giocato «ma mi sono allenata per tre anni a inizio carriera, dai 18 ai 21 anni. Sono sorpresa dall'incredibile attenzione». E sarà l'occasione per conoscere meglio il fenomeno Williams, che sfrutteranno anche l'occasione per dedicarsi allo shopping nelle vie della moda. «Loro stanno in disparte nei tornei - rivela Flavia -. In questa due giorni Francesca, padrona di casa, avrà il compito di organizzare una cena a 4...». «Cosa gli invidio? La forza fisica, ma forse loro vorrebbero avere la nostra tranquillità».
Entusiasta l'azzurra: «Ci divertiremo e faremo divertire, ma si farà anche sul serio. Ad esempio nel doppio perché sarà la prima prova che farò con Francesca (Schiavone, ndr) in vista delle Olimpiadi». Già, Londra 2012 è uno degli obiettivi principali, anzi. «Meglio una semifinale dello slam o un bronzo olimpico? Se proprio devo scegliere mi prendo la medaglia». In coppia con la Schiavone, per molti la sua grande rivale: «In doppio abbiamo fatto bene in passato. Certo a volte ci sono degli screzi, ma in mezz'ora si risolve tutto, lei ti fa morire dalle risate. Possiamo dire la nostra, anche se la priorità è il singolo». Servirà l'esperienza di Pechino: «Era la prima Olimpiade - ricorda la Pennetta -. E forse mi sono fatta coinvolgere troppo dall'ambiente».
In otto giorni si giocherà tutto sui campi di Wimbledon, ma una stakanovista come lei non teme gli straordinari: «Nel 2010 ho giocato qualcosa come 138 partite... Qualcuno dice che il doppio mi penalizza nei tornei singolari, ma sono convinta che non è così». È anche tempo di bilanci: «Il 2011 è stato un anno a due facce: dal problema alla spalla alla semifinale sfiorata agli Us Open. Peccato, ma mi sono rifatta due settimane dopo, battendo per la prima volta la numero 1 Wozniacki in Cina».
Comunque soddisfatta della carriera: «Ho avuto più di quanto mi aspettavo. Se ripenso che con mio papà avevo contrattato la macchina per i 18 anni se fossi entrata nelle prime 300...».
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