Grillo spara contro il Pd: "Ecco l'Italia di Pisapippa dove non cambia nulla"

Il comico non festeggia la vittoria: "Ecco l'Italia dove vince il Sistema". E accusa il Pd che vince coi candidati degli altri: "Presenti nuove facce per non essere travolto". Ma nulla cambierà...

Grillo spara contro il Pd: 
"Ecco l'Italia di Pisapippa 
dove non cambia nulla"

Roma - Beppe Grillo non festeggia la vittoria dei candidati del centrosinistra alle amministrative, anzi con un post dal titolo: L’Italia di Pisapippa, prende le distanze dai neosindaci che hanno sconfitto i candidati di centrodestra. "Ha vinto il 'sistema' - afferma l’animatore del Movimento 5 Stelle - quello che ti fa scendere in piazza perchè hai vinto tu, ma alla fine vince sempre lui. Che trasforma gli elettori in tifosi contenti che finalmente ha vinto la sinistra o alternativamente, ha vinto la destra".

Grillo punzecchia i democratici "Qualcuno ha detto al Pdmenoelle che è facile vincere con i candidati degli altri - accusa apertamente il comico genovese - già, ma chi sono gli altri? Pisapia avvocato di De Benedetti; Fassino deputato a Roma e sindaco a Torino che vuole la militarizzazione della val di Susa". Secondo Grillo, è questo "sistema" ad aver liquidato Berlusconi: "Ora deve presentare nuove facce per non essere travolto. Se sono vecchie, le fa passare per nuove. Se sono nuove le fagocita con la tessera di partito e ruoli di rappresentanza". Grillo concede però una possibilità: "Se Pisapia fermerà almeno la costruzione mostruosa dell’Expo 2015 insieme a quella di City Life, chiuderà gli inceneritori, taglierà del 75% gli stipendi dei consiglieri comunali, mi ricrederò. Pensate che lo farà?".

Accuse tutto campo Grillo continua nel suo j'accuse: "A leggere i giornali sembra che il MoVimento 5 Stelle sia stato cancellato dalla politica, spazzato via dal nuovo che avanza. Ha vinto il Pdmenoelle, lo stesso che ha garantito per 18 anni a Berlusconi 'una vita che non è mai tardi' che ha permesso lo scudo fiscale, votato l’indulto, che non ha reso possibile l’accorpamento tra elezioni amministrative e referendum, che ha regalato tre frequenze nazionali pubbliche a Berlusconi chiedendo in cambio solo l’uno per cento del fatturato, che non ha fatto la legge sul conflitto di interessi quando era al governo e neppure ha modificato la legge porcata di Calderoli". Mazzate anche per Confindustria, che "cerca nuove vie per mantenere i suoi parassiti.

La Confindustria, insieme ai partiti, farà di tutto per far fallire i referendum che gli sotrarrebbero la gestione dell’acqua per sempre" e "dei referendum - conclude Grillo - non parla più nessuno. Tutti in piazza a festeggiare. Tutto cambia perchè nulla cambi. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure".

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