La battaglia per il cuore della Striscia e gli ostaggi scomparsi: cos'è successo oggi a Gaza

Le forze israeliane avanzano nella città settentrionale della Strisica, conquistando postazioni di Hamas e distruggendo i tunnel. In parallelo, la diplomazia si sta muovendo per raggiungere un accordo sulla liberazione degli ostaggi

La battaglia per il cuore della Striscia e gli ostaggi scomparsi: cos'è successo oggi a Gaza
00:00 00:00

È passato un mese dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas. Le truppe di terra hanno continuato a liberare porzioni di territorio controllato da Hamas, ingaggiando i terroristi in duri combattimenti ravvicinati. Assieme ai soldati si è mossa anche la diplomazia, nel tentativo di trovare un accordo tra le parti in conflitto per la liberazione dei 240 ostaggi ancora prigionieri nella Striscia.

La battaglia a Gaza City e gli scontri al confine nord

Non si è fermata l’avanzata delle Idf nel nord della Striscia. Yaron Filkelman, comandante del fronte sud di Israele, ha affermato che le truppe dello Stato ebraico stanno combattendo “per la prima volta da decenni nel cuore di Gaza City, nel cuore del terrore”. L’esercito di Tel Aviv ha comunicato di aver conquistato in questa zona un avamposto di Hamas, in cui i terroristi hanno posizionato lanciatori, missili anticarro, armi e materiale di intelligence. Le forze israeliane, inoltre, hanno distrutto alcuni tunnel costruiti sotto un’abitazione e bombardato un edificio vicino all’ospedale Al-Quds, dove i terroristi avevano ammassato uomini e munizioni.

A nord, si è nuovamente alzata la tensione tra Hezbollah e Idf lungo la Linea blu. Media libanesi hanno riferito di roghi nelle regioni sud-orientali del Paese dei Cedri, apparentemente causati dalle bombe incendiare degli israeliani. Tel Aviv, invece, ha diffuso informazioni riguardo al lancio di una ventina di missili, a cui le forze di difesa ebraiche hanno risposto con fuoco di artiglieria. Media israeliani, inoltre, hanno rilanciato una notizia diffusa dalle loro controparti libanesi, secondo cui caccia con la stella di David avrebbero sorvolato Beirut.

Alcune esplosioni sono state udite anche sulle Alture del Golan, zona contesa tra Siria e Israele. Testimoni locali hanno riferito di boati sulle pendici del monte Hermon.

Il nodo ostaggi: le trattative internazionali per una mediazione difficile

Il numero due di Hamas Moussa Abu Marzouk ha dichiarato che l’organizzazione terroristica è pronta a liberare gli ostaggi, ma solo se i combattimenti cesseranno. Ha anche ammesso che la sua organizzazione non è a conoscenza della posizione di tutti i 240 prigionieri che si trovano attualmente nella Striscia, visto che molti di loro sono nelle mani di formazioni minori che agiscono in modo indipendente.

Pressato dalle continue proteste dei familiari delle persone rapite, il governo israeliano ha nominato Alon Roth-Snir, prossimo ambasciatore in Nuova Zelanda, come inviato speciale per guidare gli sforzi internazionali volti a raggiungere una mediazione per il rilascio degli ostaggi. Il premier Benjamin Netanyahu, inoltre, ha ribadito in conferenza stampa che un cessate il fuoco è subordinata al rilascio dei prigionieri.

Nel pomeriggio, i familiari dei 240 ostaggi hanno parlato al

Congresso degli Stati Uniti, raccontando la loro storia e il loro dolore con dettagli degli ultimi contatti con i propri cari prima che finissero nelle mani di Hamas durante gli attacchi del 7 ottobre.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica