La guerra in Ucraina miete un'altra vittima tra gli operatori dell'informazione. Il giornalista francese Arman Soldin, corrispondente dell'agenzia francese Agence France-Press (Afp), è morto nella giornata di martedì 9 maggio mentre si trovava in Ucraina orientale. La notizia è stata divulgata dalla stessa testata, che in una nota si dice "devastata" per la scomparsa di Soldin. Secondo le testimonianze dei colleghi raccolte dall'agenzia francese, il reporter sarebbe perito nel pomeriggio di oggi sotto i razzi russi tra le ore 15:30 e le 16:00 a Chasiv Yar, vicino a Bakhmut.
Chi era il reporter di Afp morto in Ucraina
Soldin, 32 anni originario di Sarajevo ma cittadino francese, lavorava da otto anni come videogiornalista per Afp e Canal+. In passato ha collaborato anche con Tf1, Quotidien e Arte. Per Afp si occupava del conflitto in Ucraina in qualità di coordinatore video, ma i suoi reportage hanno avuto come tema anche la pandemia in Italia, la Brexit e la crisi migratoria in Europa.
Nelle ultime settimane il reporter si era aggregato alle truppe dell'esercito di Kiev, come giornalista embedded, raccontando l'asprezza dei combattimenti intorno alla città di Bakhmut, definita "tritacarne" per l'alto numero di caduti e feriti. In un filmato pubblicato su Twitter l'1 maggio scorso, Soldin mostrava alcuni soldati ucraini nel mirino dei razzi russi Grad mentre scavavano le trincee. "Una delle peggiori esperienze vissute da quando sono in Ucraina, sono esplosi a meno di 50 metri. Terrore puro", ha commentato il giornalista, il quale non era di certo nuovo a circostanze come queste.
Ieri, invece, sempre a Bakhmut Soldin aveva ripreso un'operazione chirurgica per rimuovere un proiettile dal petto di un militare ucraino dentro a un ospedale da campo nel villaggio ucraino martoriato e conteso da parecchi mesi dai mercenari Wagner. Il reporter di Afp aveva rischiato la vita in altre occasioni, sopravvivendo al fuoco dell'artiglieria russa contro la città. L'attacco odierno, condotto sempre con i lanciarazzi Grad in dotazione a Mosca, è stato tuttavia fatale.
"Il lavoro di Arman inglobava tutto quello che ci rende fieri dei nostri giornalisti in Ucraina", ha detto il direttore del notiziario Afp Phil Chetwynd in un comunicato. "Era un giornalista pieno di energia, coraggioso ed entusiasta, pronto sempre a lavorare nei posti e nelle situazioni più difficile", ha aggiunto il direttore della Afp Europa Christine Buhagiar.
Being caught under a rain of Grad yesterday with a bunch of trench-diggers is probably one of the worst things that I've experienced since being in #Ukraine, with rockets exploding less than 50 metres away. Pure terror. Sound on #afp #ukraine #bakhmut #Donetsk pic.twitter.com/aiyBHgYXAm
— Arman Soldin (@ArmanSoldin) May 1, 2023
Guerra ma non solo: i giornalisti scomparsi nell'ultimo anno
Secondo i dati della Federazione Internazionale dei Giornalisti (Ifj), i giornalisti morti dall'inizio della guerra in Ucraina sono stati 12, a fronte di 67
decessi confermati in tutto il mondo nel corso del 2022. L'ultimo, prima di Soldin, è stato Bogdan Bitik, ucciso su un ponte a Kherson, dove stava lavorando insieme all'inviato di Repubblica Corrado Zunino, sopravvissuto all'attacco dei cecchini di Mosca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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