Un occhio alla parata militare, tenutasi a Mosca ma in versione ridotta, e un altro al cielo, per il timore di possibili attacchi nemici dopo il raid che, soltanto pochi giorni fa, ha preso di mira il Cremlino. È stato un 9 maggio strano in Russia. È stata una Giornata della vittoria vissuta dalla leadership russa con una certa apprensione e meno esuberanza del solito. Mentre Vladimir Putin stava mostrando i "muscoli", in Ucraina è andata in scena una celebrazione parallela. Per l’occasione Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, è arrivata a Kiev per festeggiare la Giornata dell'Europa nella capitale ucraina.
A Mosca celebrazioni ridotte
Nella Federazione Russa, le tradizionali celebrazioni per commemorare il successo russo sulla Germania nazionalsocialista nella Seconda Guerra Mondiale si sono svolte in scala ridotta.
La parata militare è stata confermata solo a Mosca, dove tuttavia è stata cancellata la marcia del Reggimento immortale, ovvero la sfilata di cittadini russi con le fotografie dei parenti morti nella cosiddetta Grande guerra patriottica, una iniziativa nata dal basso nel 2011, dall'idea di tre giornalisti di Tomsk, di cui il Cremlino si è appropriato nel 2015.
E pensare che, negli ultimi anni, Putin in persona aveva guidato la marcia, che si svolgeva dopo la parata militare ed era considerata uno degli eventi più importanti per cementare il patriottismo nazionale e rafforzare la figura del presidentissimo. Niente da fare, perché la marcia del Reggimento era stata cancellata, già probabilmente per ragioni di sicurezza, il 18 aprile scorso.
In Russia, in una ventina di città, fra cui Kaluga, Ryazan, Oryol, Saratov, Lipetsk, Elets e Tyumen, le parate sembrerebbero esser state cancellate proprio per ragioni di sicurezza. A Kursk, si è solo detto che la parata è stata cancellata "alla luce della situazione attuale", mentre gli eventi commemorativi sono stati eliminati anche a Bryansk, Krasnodar e Sochi, senza alcuna spiegazione.
Il discorso di Putin
Vladimir Putin era ovviamente presente sulla piazza Rossa di Mosca, seduto tra due veterani pluridecorati, per seguire la parata del Giorno della vittoria sul nazismo. Tra i suoi ospiti c'erano il presidente della Bielorussia, Aleksandr Lukahenko, il presidente del Tagikistan, Emomali Rahmon, il presidente del Kirghizistan, Sadir Japarov, il presidente dell'Uzbekistan, Shavkat Mirziyoyev, il presidente del Kazakistan, Qasym-Jomart Tokayev, e il presidente del Turkmenistan, Serdar Berdimuhamedow, oltre al Premier dell'Armenia, Nikol Pashynian.
Nel suo atteso intervento, il capo del Cremlino ha toccato i soliti punti affrontati nel corso dei precedenti discorsi. Il leitmotive è sempre il solito: l’Occidente ha scatenato una guerra contro la Russia che, dal canto suo, non può che difendersi. "Oggi la civiltà è di nuovo a un punto di svolta. Una vera guerra è stata scatenata contro la nostra patria, ma garantiremo la nostra sicurezza", ha dichiarato. E ancora: l'Occidente "provoca conflitti sanguinosi", semina i semi della "russofobia" e pretende di "dettare le sue regole a tutte le nazioni".
"Il futuro del nostro Paese dipende da voi che combattete", ha quindi proseguito Putin, rivolgendosi ai militari al fronte nell'"operazione militare speciale", assicurando loro "il sostegno dell'intero Paese". "Non c'è nullla di piu forte che la nostra unità", ha aggiunto il leader russo.
La Von der Leyen a Kiev
Per quanto riguarda il conflitto ucraino, Putin ha sparato a zero contro il governo di Zelensky: "Il popolo ucraino è diventato un ostaggio del regime criminale di Kiev, una merce di scambio nei suoi piani crudeli e mercenari".
A proposito dell’Ucraina, come detto, von der Leyen si è presentata a Kiev per commemorare la storica giornata, ma in totale distacco da Mosca.
"La mia presenza a Kiev oggi, 9 maggio, è simbolica, ma è anche segno di una realtà cruciale e molto pratica: l'Ue sta lavorando fianco a fianco con l'Ucraina su molte questioni", ha evidenziato l’ospite d’onore, che nelle prossime ore approfondirà i dossier più caldi con le
istituzioni locali.Tra questi troviamo il percorso di avvicinamento della stessa Ucraina all'Ue, il dossier dell'export del grano, il grande capitolo della ricostruzione post-bellica e della perseguibilità dei crimini russi.
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