Missile caduto in Polonia a novembre, Varsavia: "Era ucraino"

Secondo il ministro della Giustizia di Varsavia, i risultati delle indagini sono inequivocabili. E accusa l'Ucraina di non aver collaborato con la procura polacca

Missile caduto in Polonia a novembre, Varsavia: "Era ucraino"
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Il missile caduto nel novembre del 2022 in Polonia era ucraino. Lo ha affermato il ministro della Giustizia di Varsavia Zbigniew Ziobro, riportando i risultati sull’esplosione del razzo a Przewodów, a poco più di 8 km dal confine con i territori di Kiev, nella quale sono morte due persone.

L’indagine condotta dalla procura polacca ha portato all’emissione di un parere che indicata categoricamente che quel missile era ucraino, sempre di produzione sovietica o russa”, ha dichiarato il ministro, citando il parere degli esperti coinvolti nelle indagini. Secondo fonti ufficiali, l’ordigno era un S-300 5-W-55 della difesa antiaerea, con un raggio di massimo 90 chilometri. Al tempo, non vi erano postazioni russe abbastanza vicine al luogo dell’impatto per attribuire loro la colpa dell’incidente.

Ziobro ha anche parlato del coinvolgimento ucraino nelle indagini: “Mi dispiace moltissimo, ma per molti mesi non c’è stata tale cooperazione in questa materia”. E questo nonostante la procura polacca abbia un solido rapporto di collaborazione con Kiev per la documentazione di crimini di guerra russi. Nell’inchiesta su Przewodów, invece, la parte ucraina non avrebbe avuto lo stesso atteggiamento. “Non penso che questa sia una decisione a livello di procura. Penso che queste siano decisioni ad alto livello politico dello Stato ucraino”, ha detto il ministro della Giustizia.

L’evento in questione risale alla notte tra il 16 e il 17 novembre del 2022. L’esplosione nel Paese Nato aveva scatenato la paura che il conflitto potesse allargarsi anche fuori dall’Ucraina ma, dopo ore di tensioni, contatti, avvertimenti e riunioni, il presidente polacco Andrzej Duda lo aveva definito “un incidente sfortunato”. Ipotesi, questa, avvalorata ancora prima dal leader statunitense Joe Biden, secondo cui “le prime informazioni smontano le ipotesi di un missile russo”. Il segretario dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg aveva immediatamente detto che “Kiev non ha colpe. Questo incidente è il risultato del massiccio lancio di razzi da parte di Mosca”.

Da parte sua, l’Ucraina aveva da subito incolpato della tragedia il Cremlino, sostenendo di averne le prove. “Solo la Russia è la causa scatenante dei rischi, in rapido aumento, per i Paesi di confine. Non c'è bisogno di cercare scuse e rimandare le decisioni chiave: è ora che l'Europa chiuda il cielo sopra l'Ucraina, anche per la sua sicurezza”, aveva dichiarato il consigliere del presidente Zelensky, Mikhaylo Podoliak. “La Russia ha attaccato massicciamente l'Ucraina con missili da crociera, ha trasformato la parte orientale del continente europeo in un campo di battaglia.

Quando un Paese aggressore lancia un massiccio attacco missilistico sull'intero territorio di un grande Paese situato nel continente europeo con le sue vecchie armi sovietiche, prima o poi si verifica una tragedia sul territorio di altri Stati”.

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