Israele, presa roccaforte Jihad Islamico. Hamas pubblica il video di un ostaggio morto | La diretta

Giorno numero 42. L'esercito israeliano ha ucciso Khaled Abu Halal, ex alleato di Abu Mazen affiliato ad Hamas. Durante i bombardamenti a Gaza è morto Ahmed Bahr, vice presidente del Parlamento palestinese. Netanyahu alla tv americana: "Non riusciamo a evitare vittime civili". Le ultime notizie

Israele, presa roccaforte Jihad Islamico. Hamas pubblica il video di un ostaggio morto | La diretta
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La guerra tra Israele e Hamas va avanti da 42 giorni. Il conflitto ha causato più di 1.200 morti nello Stato ebraico dopo l'attacco del 7 ottobre, mentre a Gaza le vittime palestinesi sono più di 10mila. Dopo che ieri il capo delle forze armate di Tel Aviv, Yoav Gallant, ha annunciato la presa di Gaza City ovest, è iniziata una nuova fase. I soldati israeliani continuano infatti a combattere nella Striscia di Gaza: nella notte tra giovedì e venerdì gli aerei militari israeliani hanno "colpito numerosi obiettivi" nel territorio palestinese. Le Idf hanno comunicato inoltre la conquista di una roccaforte del comandante del Jihad Islamico a nord. "La roccaforte conteneva gli uffici di capi terroristi dell'organizzazione e una sito per la produzione di armi", fa sapere l'esercito. All'interno di questa struttura sono stati trovati razzi pesanti, droni e altre armi. Nei raid le truppe con la stella di David hanno recuperato equipaggiamento tecnologico, kalashnikov, esplosivi, lanciagrante e giubbotti antiproiettile. Ecco le ultime notizie di oggi venerdì 17 novembre.

Ucciso ex membro partito Abu Mazen

Khaled Abu Halal, già membro di spicco delle brigate martiri al Aqsa (l'ala militare del partito di Abu Mazen, Fatah) e affiliato di Hamas, è stato eliminato dall'esercito israeliano a Gaza. Ne dà notizia Haaretz, specificando come l'esponente palestinese sia rimasto vittima in un blitz aereo nel quartiere di Sheikh Radwan.

Gaza, ok a due autocisterne al giorno

Il gabinetto di guerra israeliano ha accolto la richiesta statunitense di autorizzare l'ingresso quotidiano nel sud della Striscia di Gaza di due autocisterne di diesel destinato alle necessità dell'Onu, in particolare per quanto riguarda il sostegno alla rete idrica e alle fognature. Lo ha detto una fonte politica israeliana, citata dai media. Le autocisterne passeranno dal valico di Rafah. L'intento, ha aggiunto la fonte, è di impedire che nel sud della Striscia di Gaza si diffondano epidemie. Quel carburante, secondo la fonte, non potrà essere utilizzato da Hamas.

Trovato il corpo della soldatessa rapita

Il corpo di Noa Marciano, soldatessa israeliana 19enne tenuta in ostaggio da Hamas, è stato ritrovato dalle forze armate israeliane a Gaza coordinate dallo Shin Bet. Il cadavere della giovane giaceva in un edificio vicino all'ospedale al Shifa, dove sono entrati i militari. Fino a lunedì scorso Marciano sembrava ancora in vita, essendo apparsa in un filmato condiviso da Hamas. La notizia del suo decesso è stata poi confermata dall'intelligence.

Mortai e armi nascoste nelle scuole di Gaza

L'esercito israeliano ha trovato decine di mortai nascosti da Hamas in un asilo nel nord della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui inoltre sono state rinvenute armi nella scuola elementare Al-Karmel a Gaza.

Nonni degli ostaggi: "Prendete noi al loro posto"

Nove nonni di ostaggi tenuti da Hamas si sono diretti in moto verso il confine di Israele con Gaza, chiedendo di essere scambiati con i loro nipoti. "Prendete noi al loro posto", hanno gridato verso la Striscia, riporta il sito di Haaretz. Di ritorno dal confine con Gaza, si sono fermati all'incrocio di Tekuma, vicino alla città meridionale di Netivot, dove hanno tenuto una cerimonia. Shaul Levy, nonno di Naama Levy, una soldatessa delle Idf presa in ostaggio dalla base militare di Nahal Oz, ha affermato che "il messaggio che vogliamo trasmettere alla nostra leadership è che dobbiamo fare di tutto per riportarli a casa adesso. Da anziani, noi siamo pronti a pagare un prezzo per riaverli indietro".

Hamas pubblica il video di un ostaggio morto per "attacchi di panico"

È morto per "attacchi di panico" dovuti ai continui raid israeliani su Gaza l'ostaggio israeliano Aryeh Zalmanovitch, 86 anni, uno dei fondatori del kibbutz di Nir Oz, da dove era stato rapito lo scorso 7 ottobre. Lo hanno annunciato le Brigate Al Qassam, braccio armato di Hamas. Secondo i miliziani, all'ostaggio sono state fornite "cure", ma fatali gli sono stati i bombardamenti vicino al luogo dove era detenuto a Gaza. Per supportare la propria tesi, Hamas ha anche pubblicato un video in cui l'ostaggio, ancora in vita, appare in condizioni critiche.

Morto in un raid il vice presidente del Parlamento palestinese

Ahmed Bahr, vice presidente del Parlamento palestinese ed esponente di Hamas, è morto per le ferite riportate in uno dei bombardamenti effettuati dall'esercito israeliano a Gaza. Lo conferma l'agenzia di stampa palestinese Maan. Bahr, 74 anni, era il presidente del parlamento di Hamas quando nel 2006 la fazione islamica prese il controllo della Striscia.

Raid a Jenin, eliminati 5 terroristi

È di tre vittime palestinesi, tra cui un comandante delle brigate al Quds (Jihad islamico), il bilancio del raid con i droni condotto da Israele nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania nella scorse ore. Nove sono i feriti, mentre parecchie persone sono state arrestate. L'emittente Channel 12 riferisce di pesanti scontri a fuoco in cui sono stati uccisi cinque terroristi.

I militari israeliani hanno circondato l'ospedale Ibn Sina, perquisito le ambulanze e chiesto lo sgombero della struttura tramite annunci con gli altoparlanti. I paramedici sono stati costretti a uscire con le mani in alto.

Israele, l'operiazione si estenderà anche nel sud di Gaza

"Poichè Hamas si trova anche nel Sud della Striscia, la operazione si estenderà anche là", lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari. "Ciò avverrà nel tempo, nel luogo e nelle condizioni che stimeremo più favorevoli. Ma avverrà".

Hamas: "Biden responsabile pulizia etnica all'ospedale al-Shifa"

Hamas ritiene il presidente statunitense Joe Biden "responsabile della pulizia etnica compiuta nell'ospedale di al-Shifa", il più grande complesso medico a Gaza City. "Quello che sta accadendo al complesso medico di al-Shifa, uno sterminio sistematico di tutti coloro che si trovano all'interno dell'ospedale, sta accadendo davanti agli occhi e alle orecchie del mondo", scrivono in un comunicato. Nei giorni scorsi, Hamas aveva già detto di ritenere Biden responsabile dell'operazione israeliana all'ospedale al-Shifa, affermando che si tratta di un "crimine barbaro contro una struttura medica protetta dalla Quarta Convenzione di Ginevra".

Idf: "Presenza chiara di Hamas in tutti gli ospedali"

"Vediamo la presenza di Hamas in tutti gli ospedali: è una definitiva e chiara presenza". Lo ha detto il comandante del fronte sud dell'esercito, Yaron Finkelman, che ha visitato l'ospedale al-Shifa a Gaza City. "Hamas fa un uso cinico degli ospedali, come qui nel cuore di al-Shifa", ha affermato Finkelman incontrando le truppe presenti sul posto, dove le forze hanno scoperto l'ingresso di un tunnel di Hamas e un deposito di armi.

Oms: "Allestire ospedali da campo nella Striscia"

L'Organizzazione Mondiale della Sanità intende allestire ospedali da campo nella Striscia di Gaza per sopperire alla grave distruzione di strutture mediche. Lo ha sottolineato il rappresentante dell'Oms nei territori palestinesi, Richard Peeperkorn, incontrando la stampa a Ginevra in collegamento video da Gerusalemme. Prima dell'inizio della guerra, a Gaza c'erano circa 3.500 posti letto negli ospedali. Oggi ce ne sono solo 1.400 disponibili.

Colpiti obiettivi di Hezbollah in Libano

Le forze israeliane hanno colpito obiettivi di Hezbollah in Libano, tra i quali figurano infrastrutture usate dai terroristi, depositi di armi e varie postazioni militari. Hezbollah aveva precedentemente rivendicato il lancio di un missile anticarro in direzione del territorio israeliano. Ad annunciarlo sono state le Idf, precisando che tra i bersagli colpiti c'è anche la postazione di lancio del missile, sparato verso la zona settentrionale israeliana di Malkiya.

Onu: "Bilancio vittime indescrivibile, migliaia di morti inutili"

Secondo il presidente dell'Assemblea Generale Onu, Dennis Francis, "il bilancio umano dell'assedio di Gaza è indescrivibile. Si teme che non sapremo mai il numero esatto delle vittime, ma è indiscutibile che migliaia di persone sono morte inutilmente". Lo ha detto alla riunione informale su Gaza, insistendo sul fatto che serve un cessate il fuoco e sottolineato che questa non è solo la sua richiesta, ma quella della maggioranza dei membri dell'Assemblea Generale.

Netanyahu: "Cerchiamo di evitare vittime civili, ma non ci riusciamo"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rilasciato un'intervista esclusiva alla Cbs. Nella conversazione con la tv americana, Netanyahu ha dichiarato che "ogni vittima civile è una tragedia" e che "cercheremo di concludere il lavoro con il minor numero possibile di vittime civili" ma "purtroppo non ci siamo riusciti". Il premier ha sostenuto inoltre che ad al Shifa sarebbero stati nascosti degli ostaggi portati via da Hamas: "Abbiamo informazioni di intelligence sugli ostaggi, ma meno ne parlo e meglio è".

Intervistato dalla National Public Radio, Netanyahu ha aggiunto che Israele non ha intenzione di mantenere le sue truppe nella Striscia al termine del conflitto.

"In realtà, non lo credo particolarmente necessario perché è molto piccola", ha detto il primo ministro, aggiungendo che Israele intende però preservare il controllo dell'exclave palestinese. Su chi governerà, dopo la guerra, Netanyahu ha detto che "abbiamo bisogno di un cambiamento culturale nell'amministrazione civile a Gaza. Non può impegnarsi a finanziare il terrorismo".

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