Mercenari americani in Russia: il blindato, la foto geolocalizzata a Kursk e l'ira di Mosca

Tre contractor della compagnia militare privata Forward Operation Group immortalati in una foto geolocalizzata nella regione russa attaccata dalle forze di Kiev. Il Cremlino: "Obiettivi legittimi"

Mercenari americani in Russia: il blindato, la foto geolocalizzata a Kursk e l'ira di Mosca
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Mercenari statunitensi si trovano sul territorio russo. La compagnia militare privata Forward Observation Group ha postato sul suo account Instagram una foto in cui tre uomini in divisa posano a favore di camera con un blindato alle loro spalle. “I ragazzi a Kursk”, si legge nella didascalia.

Merc Usa a Kursk post IG

L’immagine è accompagnata da dati di geolocalizzazione che lo indicano come scattata proprio nella regione della Federazione sotto attacco da parte delle forze ucraine dal 6 agosto scorso. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa russa Ria Novostori, i rappresentanti della Pmc (Private military company) non avrebbero voluto rilasciare dichiarazioni in merito alla vicenda per i divieti imposti dal Servizio di sicurezza ucraino (Sbu). “Con tutto il rispetto per i vertici del Servizio di sicurezza ucraino, tutte le domande devono essere rivolte a loro. Non abbiamo commenti da fare”, avrebbe dichiarato un portavoce della compagnia.

Il ministero degli Esteri di Mosca ha affermato che la presenza dei mercenari statunitensi al fianco delle forze di Kiev durante l’incursione nel Kursk è una dimostrazione del coinvolgimento diretto degli Usa nel conflitto. Pertanto, l’esercito russo considererà i contractor come obiettivi militari legittimi.

Nel corso degli oltre due anni di conflitto, le autorità del Cremlino hanno più volte dichiarato che sul suolo del Paese invaso vi erano mercenari stranieri. Il 10 luglio scorso, i missili di Vladimir Putin hanno colpito il porto di Chernomorsk, nella regione di Odessa. Secondo quanto riportato al tempo da Ria Novostoi, tra gli obiettivi dell’attacco vi era un magazzino segreto dento il quale si trovavano dei contractor britannici. Pochi giorni prima, il 26 giugno, il ministero della Difesa di Mosca aveva comunicato la distruzione di tre lanciarazzi Himars e degli “specialisti stranieri che li operavano”.

L’assistente presidenziale russo Nikolai Patrushev, inoltre, ha esplicitamente accusato la Nato di aver aiutato Kiev nella preparazione della massiccia incursione nella regione di Kursk.

L'operazione è stata pianificata anche con la partecipazione della Nato e dei servizi segreti occidentali”, ha dichiarato. “L’azione criminale è stata causata da una premonizione sull’imminente e inevitabile collasso del regime neonazista di Kiev”.

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