
La Russia ha fatto sapere di aver riconquistato quasi tutte le aree della regione di Kursk, precedentemente finite sotto il controllo delle forze ucraine. Mentre il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato della "liberazione" di 28 centri abitati situati nella regione russa - compresa Sudzha - e rivendica anche il controllo di un insediamento nella regione ucraina di Sumy, dall'altro lato l'esercito di Kiev ha offerto la propria versione dei fatti respingendo le affermazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che aveva affermato che migliaia di truppe di Kiev erano circondate dai nemici. In ogni caso, a Kursk, dove sono in azione migliaia di militari nordcoreani al fianco degli uomini di Vladimir Putin, la situazione è delicatissima. Anche perché la riconquista russa potrebbe trasformarsi in una vera e propria offensiva nel territorio ucraino, coadiuvata dai soldati di Kim Jong Un.
Il ruolo dei militari nordcoreani a Kursk
Putin ha dichiarato che Kursk è sotto il controllo della Russia e che le truppe ucraine che hanno invaso il territorio russo sono isolate. Pare che le forze del Cremlino stiano tentando di avanzare nella regione nord-orientale ucraina di Sumy, al confine con Kursk, e che la 36esima Brigata separata dei Marines ucraina abbia eliminato alcune unità di combattimento nordcoreane che viaggiavano su veicoli a quattro ruote nella zona di frontiera. Un portavoce delle autorità di sicurezza di confine dell'Ucraina ha spiegato che i nemici starebbero cercando di attraversare il confine e di stabilire un punto d'appoggio nel territorio controllato da Kiev. L'obiettivo? Assediare le truppe rivali a Kursk o probabilmente tagliare le loro linee di rifornimento.
L'Institute for the Study of War ritiene che Mosca potrebbe lanciare un'offensiva coordinata nella regione di Sumy nelle prossime settimane o mesi. Ci sono preoccupazioni che i combattimenti potrebbero intensificarsi nelle aree di confine. E che possano essere coinvolti negli scontri anche i citati soldati nordcoreani. Secondo Kiev, ha sottolineato il sito Nk News, le truppe nordcoreane e russe stanno impegnando le forze ucraine nelle zone di confine e stanno addirittura effettuando incursioni nel territorio ucraino, in uno sviluppo che potrebbe segnalare un'espansione del ruolo della Corea del Nord in Ucraina ben oltre la regione russa di Kursk.
Quegli attacchi in massa suicidi
Secondo quanto riportato da The Indipendent le truppe nordcoreane si sarebbero inoltre scagliate contro gli ucraini in veri e propri "attacchi suicidi", con ondate di uomini che partono all'assalto per travolgere le truppe nemiche. Paragonando le loro tattiche a un attacco informatico che può mandare in crash un sito web con tentativi di accesso di massa, un ufficiale militare ucraino ha così spiegato l'accaduto: "Abbiamo affrontato ondate umane come attacchi DDOS alle nostre posizioni. Abbiamo ucciso in media otto nordcoreani su 10 (ogni attacco). Ma in alcune zone avevamo solo un piccolo numero di truppe".
La Russia sarebbe dunque stata in grado di cacciare le forze ucraine dai piccoli villaggi russi, come Sverdlitovo, solo dopo che centinaia di soldati nordcoreani erano morti in questi attacchi kamikaze. Nelle ultime ore le autorità ucraine hanno ordinato l'evacuazione di otto località vicino alla regione russa di Kursk.
"A causa del peggioramento della situazione operativa nella regione e dei continui bombardamenti, è stato deciso di effettuare l'evacuazione obbligatoria della popolazione di otto località" della regione ucraina di Sumy, ha indicato su Facebook la sua amministrazione militare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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