L'Aeronautica di Tel Aviv ha bombardato obiettivi militari siriani nel porto di Latakia. Secondo al-Arabiya, sarebbero state colpite installazioni per la difesa aerea, mentre altri media sostengono che siano state colpite navi militari. Gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato attacchi contro le navi da guerra siriane nel porto e contro i magazzini delle ex forze del regime alla periferia della città. Almeno due esplosioni sono state udite anche nella zona di Barzeh, a nord di Damasco, dove ha sede il Centro siriano di studi e ricerche scientifiche. Lo riferisce Al Jazeera, aggiungendo che Israele ha ripetutamente colpito le strutture del centro per i suoi legami con la produzione di armi chimiche.
I siti colpiti da Israele
Israele sta intensificando le operazioni militari in Siria, prendendo il controllo della zona cuscinetto sulle Alture del Golan per la prima volta dal 1974. Le Idf hanno già colpito obiettivi strategici, tra cui presunti depositi di armi chimiche e missili a lungo raggio, per evitare che finiscano nelle mani di gruppi ostili. "Il nostro unico interesse è la sicurezza di Israele e dei suoi cittadini" ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar. La strategia di Tel Aviv include il dispiegamento di carri armati Merkava nella zona di Quneitra e attacchi aerei su Damasco, sta scatenando la dura condanna della Giordania, che ha parlato di "flagrante violazione del diritto internazionale".
L'esercito israeliano ha lanciato incursioni nella zona di Yafour a Damasco e ha bombardato il quartier generale del Dipartimento di guerra elettronica vicino alla zona di Sayyida Zeinab, a sud della capitale. Ha inoltre effettuato raid contro magazzini appartenenti all'esercito siriano ad Al-Sumaria a Damasco e altri nella Corniche, Al-Mushairfa e Ras Shamra nella campagna di Latakia. L'esercito israeliano ha inoltre effettuato dei raid contro il centro di ricerca scientifica di Barzeh, nei pressi di Damasco, e contro l'aeroporto per elicotteri nella zona di Aqraba, nella capitale. Fonti hanno spiegato che i continui bombardamenti israeliani da ieri, domenica, hanno portato alla distruzione di tutti gli squadroni di aerei da guerra negli aeroporti, oltre ai radar e ai depositi di armi. I raid israeliani hanno preso di mira anche siti nella campagna di Daraa e nel governatorato di Homs.
Il problema della zona cuscinetto
Di diverso avviso le Nazioni Unite: l'avanzata delle truppe israeliane in Siria nella zona cuscinetto ai margini della parte delle Alture del Golan occupata e annessa da Israele costituisce "una violazione" dell'accordo di disimpegno del 1974 tra Israele e Siria. La Forza di osservazione per il disimpegno delle Nazioni Unite (UNDOF) "ha informato le sue controparti israeliane che queste azioni costituirebbero una violazione dell'accordo di disimpegno del 1974", ha dichiarato Stephane Dujarric, aggiungendo che le forze israeliane che erano entrate nella zona demilitarizzata erano ancora presenti in tre località.
I militari dello Stato ebraico si trovano ora sulla cosiddetta Linea Alpha, all'interno della zona smilitarizzata. Il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, ha elogiato le operazioni ma criticato la retorica del premier, definendola "irresponsabile e controproducente". Le forze di pace delle Nazioni Unite in Siria, da parte loro, al momento rimangono in posizione all'interno della zona cuscinetto, anche dopo che le forze di difesa israeliane hanno annunciato la presa dell'area dopo la caduta del regime.
Le dichiarazioni di Netanyahu
Facendo riferimento alla conquista delle alture del Golan da parte di Israele nel 1967 e alla successiva annessione, Benjamin Netanyahu ha affermato che "oggi tutti comprendono la grande importanza della nostra presenza lì, sul Golan, e non sulle sue pendici". Il premier israeliano sostiene che la presenza di Israele lì garantisce la sua sicurezza e sovranità e ringrazia il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump per aver riconosciuto l'annessione del Golan da parte di Israele nel 2019. "Le alture del Golan saranno per sempre una parte inseparabile di Israele", ha affermato. Il primo ministro israeliano ha ribadito che la caduta di Assad è il “risultato diretto dei duri colpi che abbiamo inferto ad Hamas, a Hezbollah e all’Iran”.
Nella sua conferenza stampa, Netanyahu ha affermato che fin dagli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, Israele ha lavorato in modo "sistematico, misurato e organizzato" per smantellare l'asse iraniano, scrive il Times of Israel.
A Gaza, afferma Netanyahu, Israele sta ora agendo "per smantellare i resti delle capacità militari di Hamas e tutte le sue capacità di governo" e per riportare indietro tutti gli ostaggi. Passando al Libano, Netanyahu ha sottolineato che il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah era "il fulcro dell'asse. Colpitelo e colpirete duramente l'asse".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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