Israele: "Ucciso il premier di Hamas a Gaza". Colpito il centro dell'intelligence di Hezbollah

Ll'uccisione di Rawhi Mushtaha, annunciata dopo tre mesi, infligge un duro colpo all'organigramma di Hamas. Le Idf prendono di mira di mira siti di intelligence e comunicazioni di Hezbollah

Israele: "Ucciso il premier di Hamas a Gaza". Colpito il centro dell'intelligence di Hezbollah
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Le Idf hanno riferito che nella mattinata aerei da combattimento israeliani hanno colpito siti di intelligence e comunicazioni di Hezbollah a Beirut. Secondo l'Idf tra gli obiettivi agenti della divisione di intelligence, apparecchiature di sorveglianza, quartier generali e infrastrutture di vario genere. Quest'oggi, dal Libano meridionale sono stati lanciati 25 razzi verso l'Alta Galilea, alcuni dei quali intercettati, mentre altri hanno provocato dei danni. Nell'attacco di ieri, invece, risulta ucciso il comandante della regione del Monte Dov di Hezbollah, Khader Shahabiya. Secondo l'esercito israeliano, Shahabiya sarebbe il responsabile del lancio di razzi su Majdal Shams a luglio, in un attacco in cui hanno perso la vita 12 bambini.

La risposta di Israele all'attacco missilistico dell'Iran sarà "dura" e arriverà "entro pochi giorni". Lo rivelano fonti ministeriali citate dall'emittente Channel 12, secondo cui Benjamin Netanyahu terrà stasera nuove consultazioni di sicurezza di alto livello, mentre Israele decide come e quando rispondere al raid di Teheran. Secondo le fonti, Israele "esigerà un prezzo elevato dal regime degli ayatollah" e la risposta sarà strettamente coordinata con l'Amministrazione Biden.

Gli scontri di oggi

Nel tardo pomeriggio (ora di Tel Aviv) le sirene di allarme sono suonate nel nord di Israele, mentre diversi incendi sono stati registrati nella zona di Metula per un ventina di razzi lanciati dal Libano. Le Idf hanno poi fatto sapere che i caccia dell'aeronautica militare israeliana hanno intercettato un drone lanciato verso il sud di Israele. Non sono state segnalate vittime.

Proseguono, nel frattempo, le manovre di Israele oltreconfine. Hezbollah ha dichiarato di aver respinto un tentativo dell'esercito israeliano di avanzare verso un punto di confine nella zona meridionale del Paese, "la Porta di Fatima", all'indomani dell'uccisione di otto soldati nel Libano del Sud. L'esercito israeliano ha riferito di aver ucciso una sessantina di combattenti: uno dei raid ha preso di mira un edificio municipale nella città di Bint Jbeil, che secondo lo Stato ebraico veniva utilizzato come deposito di armi e nel quale furono uccisi 15 miliziani. In totale, le forze di Tel Aviv hanno affermato di aver colpito nelle ultime 24 ore circa 200 obiettivi in territorio libanese. Le Idf accusano i "miliziani di Dio" di utilizzare il valico di Masnaa, tra Libano e Siria, come porta d'ingresso per le armi iraniane nel Paese.

Meloni invita all'unità

La crisi in Medio Oriente è in cima alle priprità italiane e del G7. Il premier Giorgia Meloni, in seguito, alla riunione del G7 prosegue con i contatti con alleati e partner internazionali. L'ultima telefonata resa pubblica è quella di martedì scorso con il primo ministro libanese Najib Mikati, ma non è ancora stato reso noto quali sono gli altri contatti su cui l'ITalia starebbe cercando di far leva. Oiggi Meloni ha anche avuto un colloqui telefonico con Elly Schlein per fare il punto sugli ultimi sviluppi del conflitto in Medio Oriente, auspicando unità e coesione da parte di tutte le forze politiche, anche in virtù del timone del G7 nelle mani italiane. Al momento non sono previsti altri contatti con leader di opposizione, da Conte a Bonelli passando a Fratoianni, Renzi e Calenda.

La notizia della morte di Rawhi Mishtaha

Una nuova giornata di tensioni in Medio Oriente si è aperta con la notizia dell'uccisione di un alto funzionario di Hamas, Rawhi Mushtaha, considerato il "premier" della Striscia di Gaza e fra i più stretti collaboratori di Yahya Sinwar. L'operazione, coordinata da Idf e Shin Bet, non è avvenuta in queste ore, bensì tre mesi fa. Mushtaha è stato ucciso in un raid nella Striscia, insieme ai funzionari Sameh al-Siraj, responsabile della sicurezza nell'ufficio politico, e Sami Odeh, il capo del "meccanismo di sicurezza generale". L'attacco, condotto mediante jet da combattimento, ha preso di mira gli alti in grado del movimento terroristico palestinese mentre si nascondevano in un tunnel nella zona settentrionale dell'exclave.

L'Idf afferma di avere "informazioni di ntelligence precise" che indicavano che i funzionari erano riuniti nella galleria, descritta come "un complesso sotterraneo fortificato e attrezzato" che "serviva da centro di comando e controllo di Hamas e consentiva agli agenti di alto livello di rimanere al suo interno per lunghi periodi di tempo". Hamas, tuttavia, non ha confermato la morte dei suoi membri. Le forze israeliane aggiungono che il gruppo islamista starebbe nascondendo le sue perdite "per impedire la perdita di morale e di operatività dei suoi terroristi operativi".

Secondo quanto riporta il Times of Israel, Mushtaha e Sinwar si erano incontrati anni fa in una prigione israeliana e in seguito hanno messo su il complesso meccanismo di sicurezza Hamas. Mushtaha era considerato la figura più importante nell'ufficio politico nella Striscia e durante la guerra ha mantenuto il controllo civile del regime. Era anche uno degli agenti più anziani e che ha avuto un ruolo diretto sulle decisioni relative al dispiegamento delle forze dell'organizzazione. Secondo l'intelligence israeliana, avrebbe a lungo gestito anche le finanze dell'organizzazione terroristica.

In attesa della risposta di Israele all'Iran

Al momento, invece, non è ancora chiaro il prosieguo delle tensioni con l'Iran. Se, da un lato, Teheran, ha dichiarato conclusa la sua aggressione poco dopo l'attacco di martedì scorso, Tel Aviv medita ancora una risposta. Intanto è giallo sulla morte di un consigliere militare delle Guardie rivoluzionarie iraniane durante l'attacco aereo israeliano su Damasco dell'altro ieri. L'uomo è stato identificato come Majid Divani, ma le agenzie iraniane non ha fornito ulteriori dettagli. Quest'ultimo si aggiunge all'elenco delle quattro persone uccise nel quartiere Mazzeh, nella capitale siriana, tra cui il genero di Nasrallah, Hassan Jaafar Qassir, fratello di Jaafar Qassir, responsabile per il trasferimento di armi dall'Iran al Libano.

Anche in Europa sale l'allerta su eventuali attacchi iraniani: la Sapo, l'agenzia di intelligence svedese, ritiene che l'Iran potrebbe essere coinvolto negli attacchi di questa settimana contro le ambasciate israeliane in Svezia e Danimarca. "Ci sono alcuni elementi che potrebbero puntare in quella direzione", ha affermato in una conferenza stampa Fredrik Hallstrom, capo delle operazioni del servizio di sicurezza svedese. Prosegue anche il pressing occidentale per invitare le parti a fare un passo indietro: il presidente Usa Joe Biden sembra escludere la possibilità che la risposta israeliana possa avvenire oggi. Biden ha anche ribadito che non spetta agli Usa "dare il permesso" a Israele di rispondere all'attacco iraniano, ma che Washington si limita a "consigliare" lo Stato ebraico, discutendo, ad esempio, di possibili attacchi contro centri petroliferi.

Un nuovo attacco Houthi. Il mistero dei funerali di Nasrallah

Intanto prosegue l'aggressione indiretta dell'Iran contro lo Stato ebraico: gli Houthi hanno rivendicato un nuovo attacco con "diversi droni" contro Tel Aviv. I ribelli sciiti dello Yemen sostengono di aver "raggiunto con successo l'obiettivo" annunciando di seguitare con gli attacchi fino a quando Israele non si ritirerà da Gaza e dal Libano. Da parte sua, le Idf hanno confermato in due dichiarazioni che le sue difese aeree hanno intercettato un drone e un "oggetto sospetto" a Dan, nel centro di Israele, e a Bat Yam, alla periferia di Tel Aviv, mentre un terzo è caduto in un'area aperta, senza fare vittime o causare danni.

Una cerimonia di commemorazione per Nasrallah si terrà domani a Teheran nell'ambito della preghiera del venerdì, che sarà guidata dalla Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei. La notizia delle esequie in programma domani, infatti, sono state smentite in precedenza dal responsabile di Hezbollah per le relazioni con i media, Muhammad Afif.

Nel frattempo, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, in un incontro con i membri dell'ufficio politico di Hamas durante la sua visita a Doha, ha confermato che Israele riceverà una risposta "più dura" da parte delle forze armate iraniane se "commette il minimo errore".

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