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"Legami sospetti con gli attacchi del 7 ottobre": il dossier che incastra l'Onu

L'Ue ha chiesto all'Unrwa di chiarire in merito alle accuse di un presunto coinvolgimento ai comuni membri del suo personale negli attacchi terroristici del 7 ottobre in Israele

"Legami sospetti con gli attacchi del 7 ottobre": il dossier che incastra l'Onu
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L’Unione europea (Ue) si è detta estremamente preoccupata per le accuse di un presunto coinvolgimento del personale dell'Unrwa, l'organizzazione delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, negli attacchi terroristici del 7 ottobre in Israele. Mentre l’Europa ha chiesto chiarimenti e approfondite spiegazioni, gli Stati Uniti hanno già fatto un passo in avanti sospendendo ogni finanziamento all’agenzia in attesa che sia fatta luce sulla vicenda.

Le accuse all’Unrwa

Facciamo un passo indietro. Il caso Unrwa è esploso pochi giorni fa quando l’agenzia ha chiesto un’indagine interna per chiarire le posizioni di alcuni suoi membri. Le autorità israeliane hanno infatti fornito all'Unrwa informazioni sul presunto coinvolgimento di alcuni dipendenti negli orribili attacchi contro Israele del 7 ottobre, ha affermato Philippe Lazzarini, commissario generale dell'Unrwa.

"Per proteggere la capacità dell'agenzia di fornire assistenza umanitaria, ho preso la decisione di rescindere immediatamente i contratti di questi membri del personale e di avviare un'indagine per stabilire senza indugio la verità", ha aggiunto Lazzarini. Gli echi dell’indiscrezione hanno presto raggiunto Europa e Usa generando due reazioni distinte.

La preoccupazione dell’Ue

Per quanto riguarda Bruxelles, in una nota della Commissione europea e dell'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, si legge che l’Ue è "estremamente preoccupata per le accuse di coinvolgimento del personale dell'Unrwa negli attacchi terroristici del 7 ottobre in Israele" e che l'Ue ribadisce "la sua più ferma condanna degli attacchi dei terroristi di Hamas contro Israele, che non hanno alcuna giustificazione".

"L'Unrwa - ha quindi fatto presente la nota - svolge da molti anni un ruolo fondamentale sostenendo i rifugiati palestinesi vulnerabili nell'accesso a servizi vitali come l'istruzione e la sanità, ed è un partner fondamentale della comunità internazionale". "Siamo in contatto con l'Unrwa, ci aspettiamo che fornisca piena trasparenza sulle accuse e adotti misure immediate contro il personale coinvolto. La Commissione valuterà le ulteriori iniziative e trarrà insegnamenti sulla base dei risultati dell'indagine completa ed esauriente", è la posizione definitiva di Bruxelles.

Il pugno duro degli Usa

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, è stato informato dell’accaduto. Il portavoce di Guterres, Stéphane Dujarric, ha fatto sapere che il segretario generale sarebbe inorridito da questa notizia e ha chiesto a Lazzarini di indagare rapidamente sulla questione e di garantire che qualsiasi dipendente dell'Unrwa che abbia partecipato o favorito ciò che è accaduto il 7 ottobre, o in qualsiasi altra attività criminale, venga immediatamente licenziato e rinviato per un potenziale procedimento penale.

Gli Usa hanno invece, come detto, sospeso i finanziamenti all’agenzia. Gli Stati Uniti sono "estremamente preoccupati" dalle accuse secondo cui dodici dipendenti dell'Unrwa, l'agenzia Onu per i palestinesi, potrebbero essere stati coinvolti nell'attacco terroristico di Hamas contro Israele il 7 ottobre. Il dipartimento di Stato, ha riferito il portavoce Matthew Miller, "ha temporaneamente sospeso i finanziamenti aggiuntivi all’Unrwa mentre esaminiamo queste accuse e le misure che le Nazioni Unite stanno adottando per affrontarle".

Washington ha accolto con favore la decisione di condurre tale indagine e l’impegno del segretario generale Guterres ad intraprendere azioni decisive per rispondere, qualora le accuse si rivelassero fondate.

"Gli Stati Uniti - ha concluso Miller - hanno contattato il governo israeliano per chiedere maggiori informazioni su queste accuse e abbiamo informato i membri del Congresso. Rimarremo in stretto contatto con le Nazioni Unite e il governo di Israele riguardo a questa questione".

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