Dopo ventuno giorni di guerra, il fronte di Gaza si è smosso. Le truppe israeliane hanno dato il via ad una vasta incursione di terra nel nord della Striscia di Gaza, dopo una notte di bombardamenti a tappeto nell'exclave. Tel Aviv, intanto, ha dato il suo assenso all'ingresso, attraverso il valico di Rafah, di più scorte di cibo e medicinali. Hamas e Mosca hanno trovato un'intesa sulla liberazione degli ostaggi russi-israeliani.
Incursione su vasta scala e bombardamenti a tappeto: le Idf entrano nella Striscia
Il conflitto è entrato in “una nuova fase”. La fanteria meccanizzata e i carri armati israeliano sono entrati nella zona nord della Striscia di Gaza, per un’incursione su larga scala che ha visto coinvolti migliaia di soldati supportati dall’aviazione e dall’artiglieria. Le truppe delle Idf si trovano ancora all’interno dell’exclave, per quello che a tutti gli effetti si è configurato come il preludio all’offensiva di terra.
Nella notte, le forze aeree di Tel Aviv hanno condotto una serie di raid “senza precedenti”. Secondo i testimoni nella Striscia, “è stata la notte peggiore dall’inizio del conflitto”. I caccia israeliani hanno colpito 150 obiettivi sotterranei con bombe bunker busters, prendendo di mira anche la zona circostante l’ospedale Al Shifa dove, secondo l’intelligence dello Stato ebraico, è nascosto un centro di comando di Hamas.
Nei raid di Israele sono morti anche due comandanti del movimento terroristico: Asem Abu Rakaba, tra i capi delle “forze aeree” palestinesi che avrebbero guidato il blitz del 7 ottobre, e Ratib Abu Tzahiban, comandante delle forze navali di Hamas a Gaza City.
Si sbloccano gli aiuti umanitari: Israele permette il passaggio dei camion da Rafah
Con il progredire delle operazioni di terra a Gaza, il governo israeliano ha deciso che gli aiuti umanitari aumenteranno e che sarà permesso a molti camion carichi di cibo e medicinali di superare il valico di Rafah, dopo le ispezioni già concordate nelle scorse settimane.
Tel Aviv, però, si è rifiutata di sollevare il bando sull’ingresso di carburante perché, secondo le autorità dello Stato ebraico, Hamas lo utilizza per alimentare i generatori di corrente che pompano ossigeno nei tunnel sotterranei. Israele, inoltre, ha accettato la richiesta del segretario alla Difesa Lloyd Austin di “evitare di colpire persone non coinvolte e di non causare danni ai civili."
"Libereremo i russi-israeliani". Hamas e Mosca raggiungono l'intesa
Il governo di Mosca e il movimento terroristico palestinese hanno raggiunto un’intesa per il rilascio di 8 persone con doppia cittadinanza russa e israeliana attualmente prigioniere nella Striscia di Gaza. Musa Abu Marzouq, capo del dipartimento per le Relazioni estere di Hamas alla guida della delegazione giunta nella capitale di Vladimir Putin, ha dichiarato che “da parte russa, attraverso il ministero degli Esteri, abbiamo ricevuto una lista di persone che hanno la doppia cittadinanza. Le stiamo cercando. È difficile, ma stiamo cercando. E quando li troveremo, li lasceremo andare”.
Marzouq ha inoltre sottolineato
che Hamas non ha interesse a trattenere gli ostaggi civili stranieri e che li rilascerà non appena vi saranno le condizioni per farlo, ovvero quando si fermeranno i bombardamenti a Gaza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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