"L'Iran può colpire ovunque". Il post choc: sei missili sul Colosseo

Il ministro degli Affari Esteri israeliano, per sollecitare il mondo a contrastare l'Iran, pubblica la foto del monumento italiano bersagliato da una pioggia di missili. Tajani: "Evitare di creare panico"

"L'Iran può colpire ovunque". Il post choc: sei missili sul Colosseo
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La guerra in Medio Oriente e lo spettro dell'escalation rappresentano senza dubbi motivi di forte preoccupazione. L'allargamento del conflitto è uno scenario da scongiurare: gli appelli al buonsenso e le operazioni di sensibilizzazione sono certamente necessarie in quest'epoca. Ma al tempo stesso provoca un certo effetto imbattersi in una foto choc mentre su Twitter scorri i post sulla bacheca: chi può rimanere impassibile di fronte a un'immagine che ritrare sei missili che si stanno per abbattere sul Colosseo, simbolo dell'Italia nel mondo?

A scaturire impressione è il post di Israel Katz, il ministro degli Affari Esteri israeliano, che ha diffuso una grafica che ha come protagonista il monumento di Roma su cui si sta per scagliare una pioggia di missili. La mossa di Katz non è certamente da intendersi come una minaccia verso il nostro Paese: il suo intento è quello di mettere in rilievo i possibili scenari nefasti qualora non si riuscisse a porre un freno nei confronti dell'Iran. Comunque fa venire i brividi visionare un fotomontaggio con il Colosseo come vittima imminente di un attacco.

Il ministro degli Affari Esteri israeliano, intervenuto sul suo profilo Twitter, ha scritto che il recente attacco dell'Iran nei confronti di Israele "è solo un'anteprima di ciò che le città di tutto il mondo possono aspettarsi se il regime iraniano non verrà fermato". Il riferimento è alla ritorsione iraniana per il raid israeliano al consolato a Damasco. Israel Katz ha inoltre invitato il mondo a designare l'IRGC (Corpo delle guardie della rivoluzione islamica) come organizzazione terroristica e a sanzionare il programma iraniano di missili balistici.

Le parole a corredo dell'immagine sono altrettanto eloquenti e rendono ancora più inquietante il quadro di una possibile escalation che non può non essere fonte di forti timori: "Missili iraniani: in arrivo in una città vicino a te. Fermare l'Iran adesso, prima che sia troppo tardi". Il ministro degli Affari Esteri israeliano vuole così mettere tutti in guardia perché un allargamento del conflitto potrebbe non risparmiare nessuno. Ma non si può restare indifferenti, in particolar modo se si è italiani, vedendo l'immagine del Colosseo bersagliato dai missili. Specialmente perché proprio oggi Roma compie 2.777 anni. Infatti Antonio Tajani, ministro degli Esteri italiano, ha stigmatizzato: a suo giudizio non ci sarebbe l'ipotesi di un attacco all'Occidente da parte dell'Iran, "che pure commette errori gravi, come dare droni alla Russia, dare droni e armi a Hezbollah e agli Houthi e questo non va bene". "Dobbiamo evitare di creare il panico", ha aggiunto il vicepresidente del Consiglio.

Magari sarebbe stato meglio evitare di tirare in ballo il monumento simbolo della Città Eterna e limitarsi semplicemente a rivolgere un appello di sensibilizzazione per arginare l'Iran. Nel frattempo le tensioni in Medio Oriente non sembrano placarsi. Anzi, con il passare dei giorni le reciproche provocazioni potrebbero spianare la strada a favore di un'escalation che potrebbe rivelarsi senza controllo e dunque priva di una via di ritorno.

Gli equilibri internazionale continuano a vacillare, lasciando ampio spazio alle forti preoccupazioni per esiti che potrebbero rivelarsi del tutto imprevedibili. E la foto pubblicata dal ministro degli Affari Esteri israeliano - per quanto cruda, da brividi e per certi versi inopportuna - ce lo ricorda.

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