"Armi Nato contro di noi a Belgorod": le accuse di Mosca a Kiev

Un edificio di 10 piani è crollato a Belgorod dopo un presunto attacco da parte ucraina. L'accusa di Mosca: usate armi Nato nell'aggressione. Ma gli esperti sollevano dubbi: potrebbe trattarsi di una detonazione controllata dall'interno

"Armi Nato contro di noi a Belgorod": le accuse di Mosca a Kiev
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Ancora una volta Belgorod torna al centro della cronaca di guerra in Ucraina. La città russa, infatti, è stata nuovamente oggetto di un attacco da parte delle forze ucraine: un obiettivo ben preciso, che non sorprende, essendo stato più volte teatro di incursioni da parte delle forze della guerriglia anti-Putin.

Del nuovo attacco si era appreso nella tarda mattinata di oggi: a riferirlo, il governatore della regione Vyacheslav Gladkov, citato dall'agenzia russa Ria Novosti. "La città di Belgorod e la regione sono sotto un massiccio attacco da parte delle forze armate ucraine. A Kharkov Hill un palazzo di dieci piani è stato colpito ed è crollato", aveva scritto il governatore su Telegram. Questa volta, dunque, il dito è puntato direttamente contro le forze ucraine. Ad aggravare l'esito dell'attacco, il fatto che parte di un edificio residenziale di 10 piani è crollato nel sud-ovest della città, dopo essere stato danneggiato dai detriti di un proiettile ucraino abbattuto.

Inizialmente erano stati estratti i corpi di due vittime da sotto le macerie dell'edificio secondo quanto segnala dal suo canale Telegram Gladkov, citato da Ria Novosti. "Le identità sono in fase di accertamento. Una commissione investigativa sta lavorando sul posto", ha scritto il governatore della regione. Segnalati 19 feriti, sebbene il numero potrebbe aumentare ulteriormente. Sono poi divenuti cinque i corpi recuperati tra le macerie. Secondo i media russi le forze ucraine hanno hanno lanciato razzi su Belgorod e dintorni dalla mattina per la quinta volta nel corso della giornata. Intorno alle 11:40, ora di Mosca, le forze ucraine hanno effettuato un attacco colpendo le aree residenziali con i sistemi missilistici Tochka-U, Vilkha MLRS e i sistemi cechi RM-70 Vampire. La difesa aerea russa ha abbattuto i proiettili, ma i detriti di uno dei Tochka-U hanno danneggiato l'edificio. Dopo la caduta dei detriti di un razzo abbattuto, il condominio è crollato. L'intero edificio è stato danneggiato e almeno 16 appartamenti si sono completamenti piegati su se stessi.

L'attacco a Belgorod, nelle stesse ore dell'assedio su Kharkiv, cambierebbe fortemente gli equilibri emotivi del conflitto. Sebbene si tratti di un attacco circoscritto e mirato, colpisce perché muta l'atteggiamento di Kiev da difensivo in offensivo. Per giunta, sul territorio russo e non all'interno del teatro di guerra. Ed è a questo proposito che Mosca spinge sull'acceleratore delle accuse. "Il brutale attacco terroristico di oggi da parte del regime di Kiev contro i pacifici quartieri di Belgorod, che ha causato decine di vittime, è stato condotto utilizzando armi fornite dai Paesi della Nato". È quanto afferma la missione permanente russa presso l'Osce (l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), chiedendo alla leadership dell'organizzazione, soprattutto alla presidenza in carica (Malta), di condannare il più duramente possibile "queste azioni criminali", si legge nella nota riportata da Ria Novosti. "Non ci dovrebbero essere doppi standard e 'filtrì politici nell'Osce quando si tratta di evidenti e brutali violazioni del diritto umanitario internazionale da parte del regime di Kiev", ha tuonato la missione russa.

Numerosi analisti ed esperti, tuttavia, non concordano sulla tesi dell'attacco ucraino. La dinamica dell'esplosione e del crollo, sembrerebbe infatti riportare a un'esplosione controllata dall'interno che riporterebbe gravemente all'epoca delle "bombe nei palazzi", negli anni Novanta. Oppure ancora, più di qualcuno azzarda l'ipotesi di un attacco sotto false flag. Al momento, dettaglio fondamentale, l'attacco non ha trovato ancora conferme nè da parte delle forze di Kiev, tantomeno Mosca ha fornito prove della mano ucraina dell'eventuale bombardamento massiccio.

La maggior parte degli esperti, al momento, concorda sul fatto che l'ipotesi dell'intercettazione di un Tochka-U (che vola a velocità Mach 5, 6500km/h), costretto a fare una sorta di "inversione a U", risulti alquanto improbabile.

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