"La nostra, una vittoria divina": il leader di Hezbollah torna a parlare dopo la tregua

"Bandiere di Hezbollah a Beirut, bandiere bianche a Tel Aviv". Qassem ha utilizzato questa immagine per ribadire la "vittoria" del gruppo nella guerra contro Israele

"La nostra, una vittoria divina": il leader di Hezbollah torna a parlare dopo la tregua
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Naim Qassem è tornato a parlare, segnando la nuova strategia di Hezbollah in Libano. Dopo settimane di fuoco per i miliziani filoiraniani, durante le quale è staata decapitata la sua dirigenza, il nuovo leader dell'organizzazione è pronto ad assumere il comando. Per farlo ha scelto di rivolgere un pensiero ai "fratelli" a Gazanel suo primo discorso dopo la tregua in Libano, amplificato dai media libanesi: "Il nostro sostegno alla Palestina non si ferma. Riteniamo che la liberazione di Gerusalemme resti un obiettivo che possiamo raggiungere con altri mezzi".

Gli "efficaci" piani di Nasrallah

Quanto al Libano traviato da un nuovo conflitto, Qassem promette "Continueremo a sostenere il nostro popolo nel processo di ricostruzione. Vogliamo vedere il Libano ancora più bello di prima". Qassem ha affermato che i soldati israeliani hanno subito molte perdite poichè "molti sono stati uccisi e feriti" nelle battaglie con Hezbollah. Contrariamente a quanto si pensi, a suo dire, i piani elaborati dal capo assassinato del gruppo, Hassan Nasrallah, si sono dimostrati agili, efficaci e hanno tenuto conto di vari "sviluppi". Nella sua visione, le forze israeliane hanno ucciso e sfollato migliaia di persone, ma non sono riuscite a ottenere successo tra la "ferma" popolazione libanese che "ha sbalordito il mondo e instillato paura nell'esercito israeliano", ha detto Qassem.

Il coordinamento con l'esercito libanese

Il nuovo leader dei proxy dell'Iran ora spera che il 9 gennaio, durante la sessione parlamentare, venga eletto finalmente un nuovo Presidente del Libano. Su questo punto ha scomodato perfino il diritto internazionale, ribadendo come Hezbollah abbia diritto all'autodifesa, che continua a mantenere. Qassem ha sottolineato in un discorso preregistrato la vicinanza a una "Grande vittoria. Abbiamo vinto perchè abbiamo impedito al nemico di distruggere Hezbollah, e di annientare la Resistenza o di indebolirla". E ancora: "Il coordinamento tra la resistenza e l'esercito libanese sarà di alto livello per applicare i termini dell'accordo", ha detto Qassem. "Che nessuno scommetta su problemi o conflitti" con l'esercito, ha aggiunto. Qassem ha descritto l'esercito libanese come un "esercito nazionale" e ha affermato che l'accordo è stato raggiunto nel quadro della sovranità libanese.

L'immagine delle bandiere

"Bandiere di Hezbollah a Beirut, bandiere bianche a Tel Aviv". Qassem ha utilizzato questa immagine per ribadire la vittoria del gruppo nella guerra contro Israele, a due giorni dall'entrata in vigore del cessate il fuoco in Libano dopo oltre un anno di scontri e a due mesi dall'inizio dell'operazione di terra israeliana. Parole che hanno volutoi scientemente parafrasare quelle dell'ex ministro israeliano Avigdor Lieberman: "La Resistenza celebrava la vittoria a Beirut con le bandiere di Hezbollah, mentre gli israeliani sventolavano bandiere bianche a Tel Aviv".

In quattordici mesi di intensi scontri, l’esercito israeliano ha neutralizzato più di 12.500 obiettivi legati a Hezbollah, tra cui 1.600 centri di comando e 1.000 depositi di armamenti.

Questo emerge dai dati diffusi dalle forze di difesa israeliane, che hanno dettagliato l’operazione condotta in risposta agli attacchi provenienti dal Libano. Secondo i rapporti ufficiali, circa 2.500 membri di Hezbollah sono stati eliminati, anche se stime non confermate indicano un bilancio effettivo di circa 3.500.

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