Israele bombarda Gaza. La minaccia di Hamas: "Uccideremo gli ostaggi". Due italiani dispersi | La diretta

Tel Aviv è pronta a una vasta operazione contro Gaza, teatro di intensi bombardamenti. I terroristi palestinesi minacciano di giustiziare i civili in ostaggio in caso di raid indiscriminati sulla Striscia. La situazione

Israele bombarda Gaza. La minaccia di Hamas: "Uccideremo gli ostaggi". Due italiani dispersi | La diretta
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La guerra aperta di Hamas contro Israele è giunta al suo terzo, drammatico giorno. Il bilancio dei morti comunicato dai media è di 900 israeliani uccisi dall'attacco del gruppo terroristico palestinese. L'esercito israeliano oggi ha bersagliato i principali centri di comando dei terroristi e ha continuato la sua campagna missilistica contro la Striscia di Gaza, dov'è prevista un'incursione di terra delle Idf. Schermaglie anche a nord: lungo il confine con il Libano le forze di Tel Aviv hanno risposto a dei colpi di mortaio e hanno combattuto contro dei miliziani infiltrati. Nel frattempo Hamas ha minacciato di giustiziare i civili israeliani in ostaggio per ogni casa bombardata a Gaza, trasmettendo l'uccisione in diretta: lo ha affermato il portavoce delle brigate al-Qassam, che ha aggiunto: "L'esecuzione sarà di ostaggi civili, non militari, e sarà diffusa online". Intanto l'Ue ha annunciato di aver sospeso gli aiuti allo sviluppo destinati ai palestinesi mantenendo però quelli umanitari, mentre a Gerusalemme stanno suonando di nuovo le sirene di allarme.

Tajani: "Due italiani tra i dispersi"

Al Tg1 il ministro degli Esteri Antonio Tajani afferma che due italo-israeliani, con doppio passaporto, risultano dispersi: Non sono rintracciabili e non rispondono all’appello, ci auguriamo che non siamo prigionieri nella striscia di Gaza. Sono un uomo e una donna, marito e moglie, prima pensavamo si trattasse di padre e figlio, che vivevano nel kibbutz di Beeri e non rispondono alle chiamate della famiglia. Probabilmente sono stati presi in ostaggio oppure risultano dispersi, non abbiamo ancora la certezza".

L'appello di Netanyahu all'opposizione

"Faccio appello ai partiti dell’opposizione per un governo di emergenza nazionale ma senza precondizioni". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu parlando in tv sul conflitto con Gaza. "Il popolo è unito, lo dev’essere anche la leadership".

"Obiettivi raggiunti, Hamas pronta al dialogo"

Hamas è aperta alle discussioni su una possibile tregua con Israele, avendo "raggiunto i suoi obiettivi". Lo afferma ad al Jazeera un alto esponente di Hamas, Moussa Abu Marzuk. Hamas è aperto a "qualcosa del genere" e a "tutti i dialoghi politici", ha chiarito il dirigente quando gli è stato chiesto se il gruppo sia disposto a discutere un possibile cessate il fuoco. Ha anche riferito che Hamas ha catturato "decine" di cittadini israeliani con doppia cittadinanza, compresi quelli con cittadinanza russa e cinese.

Erdogan avverte Israele: "No attacchi indiscriminati a Gaza"

La Turchia avverte Israele sulle prossime mosse in vista di una preannunciata offensiva sulla Striscia di Gaza. È quanto emerge da una nota pubblicata dopo il colloquio tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il capo dello Stato ebraico Isaac Herzog. "Colpire collettivamente e indiscriminatamente gli abitanti di Gaza non farebbe altro che aumentare le sofferenze e rafforzare la spirale di violenza nella regione", ha ammonito Erdogan.

La mediazione del Qatar: incontro con Hamas sugli ostaggi

Dirigenti di Hamas hanno incontrato ieri il capo del governo qatariota, che sta tentando una mediazione con i combattenti palestinesi per ottenere il rilascio degli ostaggi a Gaza dopo il fallimento dell'iniziativa egiziana. Lo scrive la Cnn sulla base di conversazioni con fonti della Casa Bianca, le quali hanno confermato il ruolo centrale del Qatar nel porsi come interlocutore tra Israele e i terroristi. "Le cose si muovono velocemente", ha dichiarato la fonte sentita dalla Cnn. Sempre secondo gli Stati Uniti, Doha, che ospita i vertici di Hamas e finanzia le attività dell'organizzazione nell'ambito degli aiuti internazionali destinati alla Striscia di Gaza, avrebbe reagito con stupore all'attacco lanciato sabato scorso.

Voli cancellati fino al 14 ottobre

Delta Air Lines, American Airlines e United Airlines, le tre più grandi compagnie aeree statunitensi, hanno annunciato di aver sospeso tutti i voli da e per Israele fino a sabato 14 ottobre a causa della situazione nel Paese. Al blocco si è unita anche la tedesca Lufthansa. Anche Ryanair ha comunicato una decisione simile: i collegamenti aerei con Tel Aviv gestiti dal vettore irlandese sono stati cancellati fino a mercoledì 11 ottobre "a causa di restrizioni operative che esulano dal controllo della compagnia".

Avvertimenti dall'Egitto su azione Hamas, Tel Aviv: "Notizie false"

L'Egitto avrebbe anticipato ai vertici dello Stato israeliano che "qualcosa di grosso" sarebbe potuto accadere nell'anniversario della guerra dello Yom Kippur. L'indiscrezione arriva dal quotidiano israeliano Haaretz, che cita come fonte un funzionario dell'intelligence egiziana. Il Cairo avrebbe segnalato a Tel Aviv che concentrarsi troppo sulla Cisgiordania, dov'erano effettivamente stanziati numerosi soldati, ha portato a sottovalutare i rischi a Gaza. "Li abbiamo avvertiti la situazione stava per esplodere, e molto presto, e sarebbe stata grande. Ma hanno sottovalutato questi avvertimenti", ha detto lo 007 egiziano. Avvertimenti che però secondo l'ufficio del primo ministro israeliano non corrisponderebbero alla verità. Le informazioni sono state definite "errate" e "false" dal governo israeliano.

Hamas contro il negoziato

"Nessun negoziato possibile al momento con Israele". Nel terzo giorno di guerra aperta contro Israele Hossam Badrane, membro dell'ufficio politico di Hamas, rompe il silenzio da Doha in Qatar, chiudendo la porta a una risoluzione pacifica del conflitto. "L'operazione militare continua – ha spiegato il funzionario – e la resistenza, guidata dalle Brigate Al-Qassam (braccio armato di Hamas), continua a difendere i diritti del nostro popolo, per questo motivo al momento non è possibile alcun negoziato sulla questione dei prigionieri o altrocon Israele. La nostra missione ora è fare tutto il possibile per impedire che l'occupazione continui a commettere massacri contro la nostra gente a Gaza, prendendo di mira direttamente le abitazioni civili".

Netanyahu a Biden: "Dobbiamo entrare a Gaza"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe rivelato al presidente Usa Joe Biden di non avere altra scelta se non quella di attaccare la Striscia di Gaza. "Dobbiamo entrare", avrebbe detto il premier intercettato da fonti americane e israeliane citate dal sito di informazione Axios.

Netanyahu ha parlato anche con i capi dei consigli locali e regionali del sud del Paese, giurando che "quello che vivrà Hamas sarà difficile e terribile". "La vostra leadership – ha detto il premier – è stata molto forte in questi giorni difficili. Lo Stato non lascerà nulla di intentato per aiutare tutti voi. Vi chiedo di rimanere saldi perché cambieremo il Medio Oriente. Abbraccio voi e i residenti. Siamo tutti con voi e li sconfiggeremo con forza". Nel primo giorno di scontri il capo del consiglio regionale di Shaar Hanegev, la regione di Israele confinante con la Striscia di Gaza in cui si trova Sderot, Ofir Liebstein è morto sotto il fuoco di Hamas.

La controffensiva di Israele

Nel corso dei raid notturni le forze israeliane hanno confermato di aver ucciso circa 400 miliziani di Hamas e Jihad islamica. Hamas a stretto giro ha fatto sapere che quattro ostaggi israeliani e i loro rapitori delle Brigate Ezzedin Al Qassam sono stati uccisi nel corso dei bombardamenti. L'esercito israeliano ha dato una finestra di 48 ore per fornire un primo quadro ai familiari delle vittime.

Nel corso della mattinata il portavoce dell'esercito ha anche spiegato che le forze di Israele hanno ripreso il controllo di tutte le cittadine sul confine sul confine contro la Striscia. "Al momento", ha detto il contrammiraglio Daniel Hagari, "non ci sono combattimenti in corso ma è possibile ci siano terroristi nell'area". L'esercito ha fatto sapere che le brecce nella barriera difensiva saranno rimesse in sicurezza con i carri armati e che è stata completata l'evacuazione dei residenti al confine con Gaza ma non dal centro di Sderot. Hagari ha aggiunto che sono stati richiamati 300.000 riservisti dell'esercito e che si tratta della "più grande e veloce leva della storia di Israele".

Dagli Usa arrivano inoltre conferme di una imminente operazione via terra. Secondo fonti sentite dal Washington Post Tel Aviv sarebbe pronta a una vasta operazione sulla Striscia in 24-48 ore. Sempre secondo il Post Israele avrebbe chiesto agli Stati Uniti forniture militari, in particolare missili per il sistema Iron Dome, bombe di piccolo diametro, cartucce per mitragliatrici, ma anche una maggiore cooperazione sul piano dell'intelligence.

All'indiscrezione del Post ha risposto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant che ha annunciato un "assedio totale" a Gaza minacciando che non ci saranno rifornimenti di elettricità, cibo, acqua e benzina. "Stiamo combattendo degli animali umani e ci comporteremo di conseguenza".

La situazione al confine libanese

Lo scenario è in evoluzione anche nei settori settentrionali. L'esercito israeliano ha fatto sapere che alcuni sospetti miliziani si sono infiltrati dal Libano in territorio israeliano. Un portavoce ha spiegato che "i soldati si sono dispiegati nella zona" e che ai residenti di numerosi centri è stato detto di chiudersi in casa. Stando alle prima informazioni "almeno 4 terroristi sono coinvolti in sparatorie" con i le forze di Tel Aviv. La Jihad islamica ha rivendicato il tentativo di infiltrazione. A darne notizia sono i media libanesi che riportano un comunicato delle Brigate Quds dell'organizzazione armata palestinese filo-iraniana. La tv saudita al Arabiya ha riferito di 12 razzi lanciati dal sud del Libano contro Israele, ai quali è seguito un attacco israeliano contro le postazioni di Hezbollah in cui sarebbe morto un terrorista. L'aeronautica ha annunciato il dispiegamento di elicotteri contro il territorio libanese.

Il nodo ostaggi: ancora 150 nelle mani di Hamas e Jihad islamica

Hamas e Jihad islamica avrebbero ancora in ostaggio 150 persone. La prima ne avrebbe sequestrato un centinaio, mentre il secondo una trentina, tutti rapiti durante il blitz di sabato. Musa Abu Marzouk, alto esponente di Hamas ha detto che tra le persone sequestrate ci sono alti funzionari israeliani. Tra le persone nelle mani dei terroristi anche diversi cittadini stranieri.

Il bilancio delle vittime: oltre 1100 morti tra israeliani e palestinesi

Nella notte si è aggravato anche il bilancio delle vittime. Un portavoce dell'esercito ha spiegato che le vittime israeliane sono arrivate a 900, in uno degli attacchi contro i civili più sanguinosi di sempre. Cresce anche il numero delle vittime da Gaza. Fonti del ministero della Sanità nell'enclave palestinese parlano quasi di 500 morti e oltre 2700 feriti. Secondo il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti le vittime americane del blitz islamista sarebbero almeno nove.

Spari di Hamas sui volontari che recuperavano i corpi del rave

Orrore su orrore invece nell'area in cui centinaia di giovani sono stati trucidati durante un rave. I volontari impegnati nella ricerca di corpi nel sito del festival musicale Supernova hanno dovuto sospendere le ricerche perché "sotto il fuoco" degli uomini di Hamas.

Yossi Landau, comandante del gruppo di volontari Zaka, ha raccontato che la sua squadra di 25 persone ha finora recuperato 162 corpi, ma "non è stato possibile andare oltre". Sabato almeno 260 persone sono rimase uccise dal blitz dei miliziani islamici. "Lavoriamo sotto il fuoco, quindi abbiamo dovuto evacuare quel luogo", ha detto Landau al programma Today della Bcc.

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