Mentre i leader della Nato sono riuniti a Washington per il vertice e le celebrazioni dei 75 dell’Alleanza, la Russia ha lanciato nuove minacce. Il bersaglio del portavoce del Cremlino Dmitri Peskov è stato il neo-eletto premier britannico Keir Starmer, che ha garantito a Kiev la possibilità di utilizzare i missili Storm Shadow contro bersagli nel territorio della Federazione.
“Se la Gran Bretagna permetterà all'Ucraina di utilizzare armi britanniche per colpire la Russia, questo verrà considerato un passo irresponsabile verso una pericolosa escalation”, ha dichiarato Peskov in conferenza. “Monitoreremo tutto questo e risponderemo prendendo le misure appropriate”. Il primo ministro di Londra, secondo quanto riportato da Bloomberg, ha affermato che “spetta all’Ucraina decidere come usare” i vettori a lungo raggio forniti dalla Gran Bretagna “per scopi difensivi” e “nel rispetto del diritto umanitario internazionale”, mantenendo dunque la linea del suo predecessore Rishi Sunak.
Dalle alte sfere russe sono arrivati anche commenti sull’adesione di Kiev alla Nato. Secondo la portavoce del ministro degli Esteri Maria Zakharova, il Paese invaso non è ancora stato accettato all’interno del Patto atlantico perché gli alleati devono ancora decidere come dividerla. “Questa è la stessa situazione relativa all'inclusione definitiva dell'Ucraina nella Nato, non si sa quando, che può essere formulata nella frase ‘sì ma no’. È la dimostrazione più chiara ed essenziale del vero volto della Nato”, ha dichiarato Zakharova alla radio Sputnik. La portavoce di Sergei Lavrov ha poi affermato di ritenere improbabile che l’Alleanza continui a rimandare l’adesione di Kiev solo per paura di doverle fornire assistenza militare e finanziaria. “La quantità di armi e denaro che le è già stata consegnata non è paragonabile all'assistenza obbligatoria nei confronti dei suoi Paesi membri”, ha sottolineato la diplomatica russa, per cui la risposta è più semplice: “Non hanno ancora deciso come dividersi l'Ucraina. Non sanno ancora come verrà tracciata la linea che taglierà questa torta già stantia e chi ne otterrà quale parte”.
La Cnn e diversi funzionari statunitensi hanno riferito che, nella dichiarazione finale del summit della Nato in corso a Washington, l’adesione di Kiev verrà definita come “irreversibile”. Il processo, però, sarà complesso e molto lungo.
Per il momento, la vicinanza dell’Ucraina al blocco occidentale si manifesta nei 20 accordi bilaterali firmati dal Paese invaso con gli Stati membri del Patto atlantico e con gli impegni la consegna di un maggior numero di sistemi di difesa aerea, che secondo la Casa Bianca costituiranno “un ponte” verso l’ingresso di Kiev nel blocco a guida Usa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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