Il summit sulla pace in Ucraina al Buergenstock, il resort nei pressi di Lucerna in Svizzera, si è aperta con una chiara dichiarazione d’intenti. Il presidente della Confederazione Viola Amherd ha affermato che Kiev e Mosca dovranno prima o poi tenere colloqui diretti e che il compito della comunità internazionale è preparare il terreno.
“Ecco perché siamo qui”, ha affermato in una dichiarazione congiunta con il leader ucraino Volodymyr Zelensky. “Qui non riusciremo a negoziare la pace, ma possiamo preparare il terreno per i negoziati per arrivare a una pace giusta e duratura”. Amherd ha sottolineato che il vertice mira a “incoraggiare il processo di pace e a compiere passi concreti in questa direzione”.
“Credo che qui al vertice faremo la storia”, ha detto il presidente Zelensky. “Qui oggi diamo una possibilità alla diplomazia”. Il leader di Kiev ha rimarcato il successo dell’iniziativa della Svizzera, ponendo l’accento sul fatto che “tutti i continenti sono rappresentati” e che ogni nazione può fare la sua proposta. “Il mondo è più forte”, ha aggiunto. “L’Ucraina non ha mai voluto questa guerra. Si tratta di un'aggressione criminale e assolutamente non provocata della Russia. L'unico a volere la guerra è stato Putin”. Secondo Zelensky, con gli sforzi congiunti di tutti i Paesi si potrà arrivare ad una pace giusta.
Da parte sua, la Russia ha dichiarato tramite il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov di non avere “nulla da trasmettere ai partecipanti al vertice svizzero sull’Ucraina e spera che la prossima volta il conflitto venga discusso in un evento più costruttivo”, aggiungendo che "l'Occidente ha reagito in modo non costruttivo alle proposte del presidente russo Vladimir Putin per una nuova architettura di sicurezza e per la risoluzione della situazione in Ucraina". Sulla questione è intervenuta anche la portavoce del ministero degli Ester Maria Zakharova, secondo cui "se la conferenza in Svizzera si propone di salvare il mondo, allora discuta la proposta di Vladimir Putin. Il presidente russo ha detto tutto e ha mostrato la vera via verso la pace. Solo chi non vuole la pace non può vedere, non può capire".
A margine del summit, la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris ha ribadito il sostengo "incrollabile" di Washington all'Ucraina, ha condannato gli attacchi della Russia alle infrastrutture energetiche civili dell'Ucraina e ha annunciato oltre 1,5 miliardi di dollari in ulteriore assistenza per il fabbisogno energetico di emergenza dell'Ucraina, le esigenze umanitarie come cibo, acqua, alloggi e servizi sanitari e la sicurezza civile. Ha poi sottolineato il fatto che Vladimir Putin "non vuole negoziare, vuole la resa" e che Mosca "viola senza vergogna la Carta dell'Onu".
Tra il 15 e il 16 giugno, il Burgenstock ospiterà 57 tra capi di Stato e di governo, più i rappresentanti di numerose organizzazioni internazionali. I lavori si concentreranno sull’approntare un piano per la pace in Ucraina che, stando a quanto dichiarato dal capo di gabinetto di Zelensky Andriy Yermak, Kiev cercherà di presentare alla Russia “in un secondo summit a livello di leader”. “Nessun compromesso sull'indipendenza, sulla sovranità e sull'integrità territoriale”, ha dichiarato il politico ucraino. “Siamo molto chiari sul fatto sulla nostra filosofia della procedura per la pace.
Oggi e domani discuteremo i principi del futuro piano congiunto, che vorremmo si basasse sulla formula del presidente Zelensky". Yermak ha comunque espresso apertura verso le opinioni di tutti i Paesi “responsabili” e ha sottolineato che, quando il piano sarà pronto, verrà sottoposto alle autorità di Mosca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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