"Prigioniero nella casa di un prof Onu". Il racconto choc di un ostaggio israeliano

La persona liberata mercoledì 29 novembre ha raccontato di essere stata rinchiusa nella soffitta della casa di un insegnante dell'Unrwa per 50 giorni

"Prigioniero nella casa di un prof Onu". Il racconto choc di un ostaggio israeliano
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L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) finisce di nuovo nel mirino delle autorità israeliane. Il Jerusalem post ha riportato la testimonianza di uno degli ostaggi rilasciati mercoledì 29 novembre, che ha raccontato di essere rimasto chiuso per 50 giorni nella soffitta della casa di un insegnante dell’Unrwa. Il suo carceriere sarebbe il padre di dieci figli e gli avrebbe fornito la quantità minima di cibo e medicinali sufficienti a sopravvivere.

I funzionari dell’agenzia Onu a Gaza erano stati accusati dallo Stato ebraico di sostenere l’ideologia di Hamas già ad ottobre, dopo che sulla pagina Facebook ufficiale di una scuola dell’Unrwa di Nablus era comparso un video, in cui si vedeva un giovane studente intento a invocare la vittoria dei “guerrieri della Jihad” con accanto un membro dell’organizzazione.

Almeno 14 insegnanti dell’agenzia, inoltre, hanno esplicitamente celebrato sui social gli attacchi dei terroristi contro lo Stato ebraico. Una di loro, Sarah Alderawy, ha pubblicato il 7 ottobre le immagini di alcuni combattenti di Hamas che sparano contro un’auto israeliana, accompagnato da un verso del Corano: “Verremo certamente da loro con soldati che non potranno affrontare, li espelleremo con umiliazione e saranno sviliti”. Un altro, Ebrahim Al Azaia, ha definito “splendida visione” il video di un attacco missilistico di Hamas, e l’insegnante Afab Talab ha dichiarato che gli attacchi dello Shabbat hanno rappresentato “la prima reale vittoria” sulla via per liberare la Palestina.

È stato anche confermato che almeno 100 membri dell’organizzazione che governa la Striscia hanno ottenuto il diploma da un istituto dell’Unrwa e, secondo un rapporto del Jerusalem post, è probabile che una buona parte dei 3mila terroristi entrati in Israele il 7 ottobre abbiano frequentato una delle scuole dell’agenzia Onu, che sono circa la metà di tutte le strutture destinate all’istruzione all’interno della Striscia di Gaza.

L’Unrwa è osservata speciale dall’inizio della guerra, ma non è la prima volta che i suoi legami con i terroristi vengono messi delle autorità israeliane. Già nel 2022, era stato provato che i libri di testo utilizzati nelle scuole dell’agenzia sono scritti dall’Autorità nazionale palestinese e contengono molti richiami alla Jihad e all’antisemitismo. Il Jerusalem post ha riportato l’esempio di un problema di matematica: “Il numero di martiri della Prima Intifada è di 1.392 martiri, mentre il numero di martiri dell'Intifada di Al-Aqsa è di 4.673 martiri. Il numero di martiri nelle due intifade è di _________ martiri”.

Negli ultimi cinque anni, l’agenzia per i rifugiati palestinesi ha ottenuto quasi un miliardo di dollari di finanziamenti da parte degli Stati Uniti.

L’ex presidente Donald Trump aveva deciso di tagliarli completamente nel 2018, ma essi sono stati ripristinati dall’amministrazione Biden che, dal 2021 ad oggi, ha inviato all’Urnwa circa 750 milioni di dollari.

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