"Manette per Battistini e Traini": Mosca ordina l'arresto per i giornalisti Rai

I reporter Rai rischiano fino a 5 anni di carcere per aver attraversato il confine russo insieme ai convogli ucraini per raccontare l'incursione a Kursk

"Manette per Battistini e Traini": Mosca ordina l'arresto per i giornalisti Rai
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Sui giornalisti Rai Simone Traini e Stefania Battistini pende ora un ordine di arresto in contumacia emesso dalla Russia. I due sono da settimane sotto accusa a Mosca per essere entrati al seguito dei militari ucraini nei territori russi occupati da Kiev. L'accusa per loro è di "attraversamento illegale del confine". Hanno raccontato l'incursione ucraina a Kursk e secondo i media di Mosca l'ordine sarebbe stato emesso da un tribunale della regione, che avrebbe chiesto anche l'estradizione dei giornalisti, ordinandone la "custodia cautelare" in territorio russo o "dal momento dell'estrazione".

Se i due dovessero finire nelle mani degli agenti di Mosca, rischiano fino a 5 anni di carcere. "Dopo aver attraversato illegalmente il confine con la Russia, Simone Traini e Stefania Battistini hanno viaggiato a bordo di un veicolo delle forze armate ucraine fino alla città di Soudja", si legge nel comunicato del tribunale della regione di Kursk. Battistini e Traini, si legge ancora, "sono stati inseriti nella lista dei ricercati della Russia e saranno tenuti in custodia cautelare prima di un eventuale processo in caso di estradizione". I due giornalisti, subito dopo aver scoperto di essere stati posti sotto inchiesta da Mosca, hanno lasciato l'Ucraina, da dove documentavano il conflitto fin dalle prime fasi. Il rischio che potessero finire in carcere in Russia era troppo grande e così è stata fatta pressione per il loro rientro in Patria.

L'Italia non concederà mai l'estradizione richiesta dalla Russia per i due giornalisti, che non sono nemmeno gli unici reporter della stampa straniera a essere stati posti sotto inchiesta. Insieme a loro ci sono anche dei colleghi americani e non solo, nella stessa identica situazione. Sono 12 in tutto i giornalisti sui quali la Russia ha posato le sue attenzioni, anche come atto di forza nei confronti dei Paesi Nato che stanno sostenendo l'Ucraina in questa guerra.

Tra gli altri, nell'elenco figurano anche Simon Connolly di Deutsche Welle, Nick Walsh della Cnn e le giornaliste ucraine Natalia Nagornaya, Diana Butsko e Olesya Borovik. Ai primi di settembre Antonio Tajani ha convocato alla Farnesina l'ambasciatore russo in Italia, Alexei Paramonov, per manifestare "sorpresa" per quella che ha definito una "singolare decisione" da parte della Russia.

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