"Risponderemo duramente". Israele risponde ai missili di Hezbollah

Yaroun è stata attaccata e l'esercito israeliano avrebbe colpito anche le città di Shebaa, Beit Lif e Talloussa. In quest'ultima ci sarebbero feriti

"Risponderemo duramente". Israele risponde ai missili di Hezbollah
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Regge davvero la tregua in Libano? Difficile comprendere cosa stia accadendo in queste ore: gli aerei da guerra israeliani starebbero bombardando la periferia della città di Yaroun e la zona di Burghaz, nel Libano meridionale. Secondo l'agenzia di stampa statale libanese National News Agency, Yaroun è stata attaccata e l'esercito israeliano ha effettuato attacchi anche contro le città di Shebaa, Beit Lif e Talloussa.

L'attacco a Talloussa avrebbe causato feriti, secondo quato riporta Al Jazeera. Poco fa, l'esercito israeliano ha dichiarato che avrebbe reagito duramente ai "colpi di avvertimento" di Hezbollah in risposta alle ripetute violazioni del cessate il fuoco da parte di Israele. L'attacco fa, infatti, seguito alle parole del ministro della Difesa israeliano Israel Katz che ha minacciato una "risposta forte": "Abbiamo promesso di agire contro qualsiasi violazione del cessate il fuoco, ed è esattamente ciò che faremo", ha dichiarato il ministro, assicurando una reazione al raid di Hezbollah contro una base dell'esercito ad Har Dov, il nome israeliano per le cosiddette Fattorie di Sheba, l'area contesa tra il Libano e le Alture di Golan siriane, annessa da Israele.

"Gli attacchi di Hezbollah contro il Monte Dov costituiscono una grave violazione del cessate il fuoco e Israele risponderà con la forza", ha affermato in una dichiarazione. Siamo determinati a continuare a far rispettare il cessate il fuoco e a rispondere a qualsiasi violazione da parte di Hezbollah: una violazione minore sarà trattata come una violazione maggiore", ha dichiarato il premier Benjamin Netanyahu.

Hezbollah aveva rivendicato l'attacco contro una posizione dell'esercito israeliano nella zona del Monte Dov con 2 razzi "a seguito delle ripetute violazioni da parte del nemico israeliano dell'accordo di cessazione delle ostilità entrato in vigore il 27 novembre" poiché le consultazioni con le parti responsabili per porre fine a queste violazioni non hanno avuto successo, secondo il gruppo. Questo "primo avvertimento" avrebbe questa volta la firma della Resistenza islamica. Il presidente del Parlamento libanese Nabih Berri ha accusato Israele di aver commesso 54 violazioni del cessate il fuoco, chiedendo un intervento urgente per fermare quelle che ha definito “flagranti violazioni”. Parlando al quotidiano libanese Al Joumhouria, Berri ha condannato le “azioni aggressive” di Israele, tra cui la presunta demolizione di case nei villaggi di confine, il persistente sorvolo di droni da ricognizione israeliani e gli attacchi aerei che hanno causato vittime.

Il Pentagono afferma che, nonostante alcuni incidenti, il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah sta comunque tenendo.

"In linea generale, la nostra valutazione è che, nonostante alcuni di questi incidenti a cui stiamo assistendo, il cessate il fuoco sta tenendo", ha riferito ai giornalisti Patrick Ryder, portavoce del Pentagono.

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