Hezbollah contro Israele: "Siamo sul campo di battaglia". Un esercito tre volte più forte di Hamas

In Israele a preoccupare maggiormente le forze di sicurezza è la potenza di fuoco di Hezbollah: riflettori puntati sull'arsenale del movimento sciita

Hezbollah contro Israele: "Siamo sul campo di battaglia". Un esercito tre volte più forte di Hamas
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Subito dopo le stragi attuate dai miliziani di Hamas nel sud di Israele, le forze di sicurezza dello Stato ebraico hanno deciso un rafforzamento delle proprie posizioni soprattutto nell'area settentrionale del Paese. Una circostanza motivabile con la necessità di preservare i territori confinanti con il Libano e che dimostra come il governo israeliano appaia preoccupato da Hezbollah. Il partito degli sciiti libanesi guidato da Nasrallah appare infatti nettamente più potente di Hamas in termini di combattenti ed equipaggiamento. L'apertura del fronte settentrionale costituirebbe una grave minaccia per tutta Israele. Il leader 61enne ha avvertito che il Libano si trova già sul campo di battaglia e che i guerriglieri islamisti dall’8 ottobre tengono impegnati un quarto dell’esercito israeliano, la metà delle sue difese aeree e gran parte della sua flotta.

Perché Israele studia da vicino Hezbollah

Ai combattenti libanesi l'esperienza di certo non manca. Le operazioni militari del 1996 e del 2006, condotte da Israele per rintracciare e distruggere le basi del gruppo sciita, hanno forgiato e non poco gli uomini di Hezbollah. Non solo, ma il partito di Nasrallah ha partecipato (e continua a partecipare) attivamente alla guerra in Siria.

Dal quartier generale del gruppo, situato tra i palazzi della periferia di Beirut ricostruiti dopo i raid israeliani del 2006, si è sicuri della forza del gruppo. In particolare, Hezbollah può contare su almeno 100mila combattenti, molti dei quali veterani e reduci dal conflitto di 17 anni fa e dalla guerra in Siria. Un vero e proprio esercito, abituato a combattere e preparato a un eventuale confronto tra le colline del sud del Libano, qui dove si annidano ancora oggi le sue principali roccaforti.

Per questo Israele monitora da vicino Hezbollah. Il successo o meno delle operazioni a Gaza, dipende anche dal contenimento delle provocazioni di Hezbollah e delle velleità degli sciiti libanesi. I quali, tra le altre cose, anche se in calo nella popolarità interna risultano comunque radicati nelle istituzioni di Beirut e nelle comunità meridionali del Paese.

L'arsenale nelle mani degli sciiti libanesi

Esperienza e radicamento territoriale non rappresentano però le uniche preoccupazioni di Israele. Il vero timore riguarda l'arsenale in mano agli Hezbollah, considerato da molti analisti di gran lungo superiore a quello di Hamas. Basti considerare che, secondo i dati a disposizione dell'intelligence israeliana, l'intero territorio dello Stato ebraico è potenzialmente nel mirino dei missili libanesi. Il problema dunque non riguarda soltanto le aree settentrionali.

I combattenti sciiti disporrebbero infatti di 150mila tra proiettili di artiglieria, razzi di corta gittata Falaq 1 e Falaq 2, così come i razzi Shahin, Katiyuscia e Fajr 3). Si tratta, secondo le forze di sicurezza israeliane, di materiale giunto nel corso degli anni dall'Iran tramite la Siria. L'arsenale comprenderebbe inoltre 65mila missili di media gittata Fajr 5, Khaibar 1, M303 e Zilzal 1.

I più pericolosi, in quanto in grado di arrivare potenzialmente anche al confine con il

Sinai, sono i circa 5mila missili di lunga gittata Fateh 110 e Scud, capaci di una gittata compresa tra tra i 260 e i 500 km. Ci sono poi mini sottomarini, missili terra aria Sam e migliaia di razzi anticarro teleguidati.

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